Ancora digitale per i manutentori dell’era 4.0

L’esperienza di Davide Losinno, manutentore meccatronico

  • Novembre 11, 2019
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    Ancora digitale per i manutentori dell’era 4.0

Rieccoci all’appuntamento con un nuovo protagonista di questa rubrica, Davide Losinno, proveniente dal corso per manutentori meccatronici presso la Fondazione ITS Lombardia Meccatronica nella sede di Sesto San Giovanni.

Anche in questo caso ad un periodo di stage in azienda è seguita un’attività lavorativa presso una delle società che hanno potuto usufruire di questa manodopera particolarmente specializzata. Va sottolineato che per questo tipo di formazione i risultati sono di tutto rispetto: in accordo con i dati forniti dal Sole 24 ore, dopo un anno lavora oltre l’82% dei diplomati.

L’attività di Losinno è svolta presso Database & Technology, società di Milano che trae origine da competenze nella gestione di basi di dati (segnatamente nel mondo Oracle) e che ha sviluppato anche una serie di soluzioni orientate al settore della manutenzione e dei trasporti con la proposizione di una gamma di simulatori dedicati.

Ormai da più di un anno il nostro nuovo collega si occupa prevalentemente di integrare gli scenari di simulazione con tutte quelle variabili (nel caso di linee ferroviarie, ad esempio, segnalamento ed enti di piazzale) che arricchiscono l’esperienza dell’utilizzatore per renderla il più aderente possibile alla realtà. “Quello che mi piace del mio lavoro è che sto imparando molto, sia in termine di strumenti (linguaggi di programmazione) che di contesto di mercato nel quale il prodotto è inserito”.

È un altro esempio di Manutenzione 4.0, nella quale i cosiddetti nativi digitali trovano naturale orientarsi ma che ancora stenta, in Italia, a trovare una diffusione paragonabile a quanto avviene anche solo negli altri paesi Europei. Il mercato dei simulatori, a fronte degli evidenti vantaggi in termini di costi di gestione della formazione (si pensi al poter evitare gli ingentissimi oneri per la sicurezza che la presenza su campo giustamente impone) e di efficacia della stessa, in Italia ancora sconta difficoltà nella fasi di investimento iniziale.

Spesso, per mettere mano a cifre consistenti (necessarie per ripagare investimenti che differenziano un tool professionale da un videogame), le aziende e gli enti di formazione attendono infatti misure di agevolazione finanziaria quando non la cogenza di certe attrezzature. È pur vero che anche il quadro normativo di riferimento non sempre agevola il mercato, poiché a sua volta formalizzato in un contesto nel quale la simulazione non era prassi quotidiana accettata e dunque codificata.

Fra i campi di applicazione più promettenti, i simulatori di guida del trasporto pubblico quali i treni, tram, filobus, autobus elettrici e ibridi: questi ultimi appaiono alla soglia di una grande diffusione, e accanto alla formazione necessaria per i manutentori (al momento la normativa di riferimento è la CEI 11-27 sui lavori elettrici, nata peraltro per altri scopi), si renderà indispensabile formare una nuova generazione di operatori responsabili di veicoli tecnologicamente molto più complessi e costosi dei loro predecessori termici.

Ancora una volta assistiamo alla conferma di come una preparazione di base completa sulla manutenzione, in questo caso orientata ai veicoli di trasporto terrestre su ferro e su gomma, consente di ovviare a quella carenza di giovani preparati e orientati al lavoro spesso lamentata dalle società di manutenzione e dai loro fornitori.

Alessandro Sasso