L’attività di manutenzione nel Sistema Idrico Integrato

I processi tecnici che MM Spa mette in atto quotidianamente

  • Dicembre 18, 2017
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  • Un esempio di attività manutenzione valvole del SII
    Un esempio di attività manutenzione valvole del SII
  • Un esempio di ricerca perdite tramite l’utilizzo di strumenti acustici
    Un esempio di ricerca perdite tramite l’utilizzo di strumenti acustici
  • Il pronto intervento provvede alla riparazione di un guasto in maniera urgente con la sostituzione del tubo
    Il pronto intervento provvede alla riparazione di un guasto in maniera urgente con la sostituzione del tubo

Il Servizio Idrico Integrato (SII) ha in gestione una rete acquedottistica di circa 2.200 km, costituita praticamente nella sua totalità in materiale metallico (ghisa e acciaio).

L’acqua che scorre all’interno di tali tubazioni pos­siede una pressione media di circa 4 bar… ossia, il corrispettivo di una colonna d’acqua di altezza pari a 40 m… praticamente un palazzo di circa 13 piani!! Oltre alle tubazioni, i cui diametri possono variare da 50 mm a 1.200 mm, nel sottosuolo sono presenti organi di manovra che permettono di ge­stire in modo corretto il ciclo di distribuzione. Tutta l’infrastruttura serve circa 1 milione e 300 mila abi­tanti, portando nelle loro case, uffici e negozi circa 183 milioni di m3 all’anno di acqua potabile, acqua che viene servita alla popolazione anche tramite casette dell’acqua, che garantiscono il servizio di pubblica e gratuita distribuzione anche in modalità gasata e refrigerata.

Il focus dell’articolo è di descrivere ed illustrare alcuni processi tecnici che MM S.p.a. svolge quo­tidianamente nell’ambito della manutenzione della rete idrica, paragonando quest’ultima al sistema circolatorio del corpo umano per rendere imme­diata e intuitiva la comprensione a tutti i lettori. In­fatti, come l’analisi del benessere della persona è l’interesse primario di un medico, così la corretta gestione e l’ottimizzazione del bene pubblico nella salvaguardia dell’ambiente è l’interesse primario del SII. Di conseguenza l’articolo si svilupperà sotto forma di intervista tra l’utente dell’acquedotto, nelle veci di paziente e il SII, nel ruolo di dottore.

Dottor SII, perché è importante prendersi cura della nostra rete idrica?

Possiamo immaginare il nostro acquedotto come il sistema circolatorio del corpo umano, dove il fluido viene pompato dalle centrali di potabilizzazione, i cuori della città, che spin­gono il fluido in rete, la quale è costituita da arterie principali più grandi che alimentano condotti sempre più piccoli, fino a raggiungere la capillarità della distribuzione. Come il no­stro sistema sanguineo, anche la rete dell’ac­quedotto, può avere diverse problematiche… dall’accumularsi di incrostazioni all’interno dei condotti che inibiscono il passaggio del flusso, al verificarsi di vere e proprie rotture e fori sul­le pareti degli stessi. Pertanto il compito del SII è sia quello di prevenire, che di porre rimedio ai danni in essere.

Caro Dottor SII, noi utenti ci chiediamo se si possono attuare misure di prevenzione, di diagnosi e conseguentemente di cure per la nostra rete…

Certo, così come una persona si prende cura del proprio corpo, cominciando dalla preven­zione e continuando con eventuali diagnosi e cure, così anche la rete idrica deve prendersi cura di sé stessa, affidandosi al proprio medico di fiducia, ossia il sottoscritto, il Servizio Idrico Integrato.

Per farci capire meglio in cosa consiste il “prendersi cura di sé”, ci potrebbe raccontare la giornata tipo di una squadra addetta alla manutenzione?

Un semplice, ma significativo esempio di pre­venzione che applico regolarmente sulla mia rete, riguarda la manutenzione ordinaria di tut­te le valvole presenti nel reticolo; tale compito è affidato alle squadre di operatori del reparto “Manutenzione Ordinaria”. La giornata tipo di una squadra addetta alla manutenzione inizia con la riunione di coordinamento in sede, al fine di assegnare a ciascuna squadra i compi­ti da eseguire. Ogni squadra si reca sul luogo dell’intervento con i furgoni del SII attrezzati e organizzati in maniera tale da assolvere il com­pito richiesto per quel giorno.

Ma potrebbe farci un esempio concreto?

Certo. Posso descrivere il caso di manutenzio­ne valvole. In questo ambito avviene un vero e proprio censimento, il quale permette di di­stinguere le valvole sane, da quelle che hanno bisogno di interventi, i quali possono essere differenti:

Sostituzione guarnizione premistoppa: se durante le prove di apertura e di chiusura della valvola persiste una fuoriuscita di acqua dalla calot­ta (parte superiore e visibile della valvola), questo indica una presta­zione non più ottimale della guarnizione, chiamata premistoppa, che pertanto necessita di essere sostituita;

Sostituzione aste: se durante il censimento l’asta risulta storta, spez­zata o soggetta a torsione, essa viene sostituita;

Sostituzione completa valvola: nel caso in cui la valvola sia talmente danneggiata da non permettere una manutenzione, questa viene so­stituita con una valvola nuova.

Dottore, come fa a capire se ci sono malfunzionamenti nel sistema acquedotto?

I malfunzionamenti dell’acquedotto si manifestano attraverso sintomi che io devo diagnosticare e interpretare. Alcuni di questi coinvolgono l’attività di ricerca perdite. Le perdite idriche possono suddividersi in due macro gruppi: le perdite occulte, ossia quelle che non si manifestano visivamen­te, e le perdite palesi, che invece si svelano attraverso acqua in strada, acqua in marciapiede, acqua in cantina …. La difficoltà maggiore che si riscontra nella localizzazione di entrambi i tipi di perdita, è la medesima: riuscire ad individuare il punto di rottura di un qualcosa che risiede nel sottosuolo. Pertanto, di norma, vengono utilizzati strumenti che sfruttando il propagarsi delle onde sonore, rintracciano il punto di fuoriuscita grazie al rumore che la perdita stessa genera. Le perdite occulte vengono monito­rate tramite una ricerca a tappeto sulla città e in modo ciclico, in quanto la creazione stessa delle perdite può considerarsi ciclica.

Le perdite palesi invece vengono gestite come emergenze 24 ore su 24.

Come gestisce le situazioni di emergenza? Esiste un Pronto Intervento?

Certo, come esiste un’emergenza medica, esiste anche un’emergenza idrica che viene supportata da un apposito Pronto Intervento. Il processo inizia con il ricevimento al centralino del SII di una chiamata da parte di un utente riguardante un’anomalia riscontrata, la quale viene gestita con le seguenti fasi operative: Sopralluogo: l’operatore tecnico si reca sul posto per analizzare la si­tuazione e per verificare che l’anomalia segnalata sia stata causata da un guasto sull’acquedotto.

Ricerca perdite: qualora sia un guasto dell’acquedotto, l’operazione necessaria è quella di localizzare la perdita tramite strumenti acustici.

Riparazione: una volta individuato il punto esatto di rottura, viene ef­fettuato lo scavo e la riparazione del tratto in questione, operazione descritta nel paragrafo successivo.

Quindi Dottore, in caso si debba intervenire, come si può agire?

Differenti sono le cure che si posso attuare a seconda della gravità del malfunzionamento. In qualsiasi caso questa parte viene svolta con la mas­sima serietà e rapidità al fine di evitare lunghi disagi agli utenti a cui viene temporaneamente interrotta l’erogazione di acqua potabile.

Tre sono i principali rimedi che si possono attuare:

Riparazione puntuale: laddove la rottura risulta essere localizzata e di mo­deste dimensioni, la cura è la più semplice, come si applica un cerotto su una ferita, così vengono applicati collari di tenuta o piastre saldate che tamponano la perdita.

Relining: qualora una tubazione di considerevoli diametri presenti più di una perdita o il suo stato generale non sia più ottimale, un rimedio poco invasivo che permette di non stravolgere la viabilità superficiale, è appunto il relining. Questo consiste nel rivestimento strutturale o meno di un tratto di condotta ammalorata attraverso tecniche che permettono la riparazione dall’interno del tubo;

Posa nuove condotte: Nel caso in cui la condotta non abbia un diametro considerevole e sia gravemente danneggiata, l’unica soluzione è la sosti­tuzione della stessa. Nonostante questa soluzione al primo acchito, generi dal punto di vista ambientale un rifiuto (la condotta sostituita) e scavi an­che considerevoli, in realtà è un buon compromesso tra durabilità, spesa, ed efficienza a lungo termine.

In regime di pronto intervento vengono effettuate tutte quelle riparazioni che a priori non si posso pianificare, e quindi le rotture. Solitamente queste si manifestano in maniera localizzata, e pertanto viene effettuata una ripa­razione puntuale, come sopra descritta. Talvolta la rottura può presentarsi come una vera e propria spaccatura longitudinale del tubo, specialmente se la condotta è costituita in ghisa grigia, materiale meccanicamente resi­stente, ma fragile in quanto la lesione ha la possibilità di propagarsi lungo linee preferenziali, sfruttando la forma lamellare con cui cristallizza il ferro in questo tipo di ghisa. In tali casi è compito del pronto intervento provve­dere alla riparazione in maniera urgente con la sostituzione del tubo. Que­ste rotture sono in genere le più pericolose e dannose in quanto possono provocare allagamenti anche ingenti e pericolosi cedimenti.

Tutti quegli interventi che permettono una pia­nificazione, come il relining o una nuova posa o una sostituzione programmata, vengono effet­tuati dal reparto della manutenzione ordinaria.

Se abbiamo capito bene, la buona manutenzione della rete gioca un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento e durabilità del sistema…

Sì. La manutenzione infatti riveste una doppia valenza: se da un lato permette di garantire l’efficienza del sistema acquedotto, evitando sprechi, dall’altro ricopre un ruolo importante dal punto di vista ambientale. Infatti, l’attenzio­ne nel conservare in buono stato il materiale in opera, permette di sfruttare l’intera vita uti­le dell’oggetto, evitando la creazione di rifiuti non necessari. A tal proposito è da specificare che tutti gli scarti di lavorazione, quali terra da scavo, tubazioni, valvole, idranti ecc… vengono smaltiti con apposite procedure, regolamentate e certificate dalla normativa vigente.

Gli scarti vengono suddivisi e accumulati in specifiche aree di stoccaggio, che periodica­mente vengono liberate dal materiale, portato poi nelle apposite discariche, per permettere, laddove possibile, il miglior riutilizzo della ma­teria.

Dottor SII, un’ultima domanda. Possiamo fare qualcosa noi utenti per aiutarla in questo compito?

Come un medico può avere successo solo se il proprio pazienze rispetta sé stesso, così il mio lavoro può veramente avere un senso se si guarda tutti nella medesima direzione di rispet­to e cura di una risorsa tanto importante come l’acqua.

Teresa Grazia Emanuela Gentile, Responsabile Rete Acquedotto, MM Spa
Serena Fracchia, Analisi Tecnica Acquedotto, MM Spa
Massimiliano Vidiri, Analisi Tecnica Acquedotto, MM Spa
Fabio Marelli, Direttore Acquedotto MM Spa