L’evoluzione dell’Asset Management all’interno del CERN

Intervista esclusiva a David Widegren, Head of Asset & Maintenance Management del CERN, e Kevin Price, Product Director di Infor

  • Giugno 5, 2017
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  • David Widegren, Head of Asset & Maintenance Management del CERN
    David Widegren, Head of Asset & Maintenance Management del CERN
  • Kevin Price, Product Director, Product Management & Product Strategy di Infor EAM
    Kevin Price, Product Director, Product Management & Product Strategy di Infor EAM
  • La sala all’interno del “Globe” del CERN, sede dello European Summit EAM di Infor
    La sala all’interno del “Globe” del CERN, sede dello European Summit EAM di Infor

Lo scorso 11 aprile è andato in scena, nella prestigiosa cornice della sede del CERN di Ginevra, lo European Summit EAM di Infor, l’evento esclusivo attraverso il quale l’azienda, operante nello sviluppo di sistemi di gestione della manutenzione con il software Infor EAM, propone periodicamente ai propri clienti, tecnici e operatori le opportunità e le novità offerte, oltre a raccontare una serie di casi applicativi di successo di aziende che hanno utilizzato le soluzioni Infor.

A margine di questa giornata, svoltasi all’interno della struttura definita “The Globe”, Manutenzione T&M ha avuto l’opportunità di realizzare un’esclusiva doppia intervista a David Widegren, Head of Asset & Maintenance Management del CERN, e Kevin Price, Product Director, Product Management & Product Strategy di Infor EAM. Con loro abbiamo parlato di come si organizza la gestione della manutenzione all’interno di un particolare sito come quello della più grande organizzazione di ricerca mondiale per la fisica delle particelle, con 70 Paesi che collaborano ai programmi scientifici.

Sig. Widegren, ci può introdurre il suo ruolo al CERN e da quanto tempo Infor vi supporta nelle attività di gestione degli asset?

Qui al CERN sono responsabile della divisione Asset & Maintenance Management, che gestisce il ciclo di vita di ognuno dei milioni di componenti e dispositivi fisici dell’organizzazione. L’obiettivo principale è quello di ottimizzare le performance e minimizzare i costi d’impianto, inclusa la manutenzione, e dei componenti tecnici. Per aiutarci a raggiungere quest’obiettivo, fin dal 1989, il CERN si è dotato della piattaforma EAM di Infor.

Il rapporto con Infor è cresciuto esponenzialmente negli anni, soprattutto per la capacità di sviluppo e aggiornamento di Infor che ci ha messo a disposizione una piattaforma altamente configurabile, permettendoci di estenderla pian piano alla gestione di tutta l’organizzazione. Nel primo periodo infatti l’utilizzo era limitato alla gestione di alcuni interventi di manutenzione. Poco a poco, mentre la piattaforma veniva sviluppata e le nostre esigenze contemporaneamente crescevano, Infor EAM ha finito per diventare il tool di asset management del CERN, assumendo un ruolo molto fondamentale all’interno dell’organizzazione.

Sarebbe stato possibile gestire una struttura così complessa senza il supporto di una piattaforma EAM?

Assolutamente no. La gestione di circa cento milioni di componenti necessita di un supporto simile, a maggior ragione oggi che gli interventi possono essere gestiti anche tramite mobile, tutto è tracciabile e gli operatori si aspettano di poter disporre di tutte le informazioni di cui hanno bisogno con un semplice scorrimento di dita. Ogni oggetto qui è dotato di un codice a barre e associato a un part number, perciò, nel momento in cui qualcosa si danneggia, un operatore può facilmente trasformare l’allarme in un ordine di lavoro, con un semplice clic.

I temi dell’Industry 4.0 e della manutenzione 4.0 sono sulla bocca di tutti. Come si relaziona il CERN e la piattaforma Infor EAM con questi aspetti?

Senza dubbio il 4.0 rappresenta un “hot-topic” oggi. Anche se per noi la gestione dei cosiddetti Big Data non è certo una novità, dato che siamo abituati a gestire moli di terabytes al giorno. In un certo senso noi parlava mo di Big Data prima che i Big Data esistessero. Con l’avvento dell’Internet of Things abbiamo la possibilità di assistere a un “dialogo” sempre più stretto tra l’asset e l’EAM, e ciò ci consente di ottimizzare le prestazioni, ridurre al minimo i costi di gestione e manutenzione e trarre il massimo da entrambe le parti.

Sig. Price, cosa significa lavorare con un partner così importante come il CERN? E quali sono le sfide maggiormente impegnative in un contesto del genere?

Uno degli aspetti principali è che confrontarci con realtà simili ci permette di imparare tanto e migliorarci per riuscire ad offrire delle soluzioni sempre più performanti e semplici da usare per l’utilizzatore. Vogliamo sempre

essere certi di poter offrire il massimo delle nostre capacità. La principale sfida che ci attende ogni giorno è il tempo. “Purtroppo” quando hai migliaia di clienti nel mondo non puoi essere così rapido come vorresti, anche se non vuoi scontentare nessuno di loro. Ci sono però alcune cose che possiamo fare in modo rapido: upgrade, parziali modifiche, leggeri cambiamenti.

Qui al CERN abbiamo tutta una serie di upgrade pianificati per le diverse tipologie di asset. Il CERN è un’organizzazione molto collaborativa in questo senso. Il fatto poi che ad utilizzare la nostra piattaforma siano dei veri e propri scienziati è già di per sé una sfida importante!

Widegren: Spesso la gente mi dice “Hai un grande vantaggio nel poter disporre di operatori che sono veri e propri scienziati!” Tuttavia questo talvolta si trasforma in uno svantaggio. Quando si arriva al CERN, con il proprio dottorato di ricerca, si è portati a mettere in secondo piano aspetti come la manutenzione o l’Asset Management.

Quel che importa è solo la fisica, e non si tiene conto invece che la manutenzione è la base per poter portare a compimento quegli studi incredibili ciò che vengono sviluppati qui.

In definitiva, la difficoltà prima è culturale. Tu puoi ottimizzare prodotti, soluzioni, applicazioni, ma “ottimizzare” le persone è impossibile. Ancor di più in un contesto multiculturale come quello del CERN.

Per concludere, perché Infor EAM è così importante per il CERN?

Widegren: Molti dei nostri asset sono in attività da tanto tempo, forse anche 50 anni. Cicli di vita così elevati, combinati con il ricambio del personale, hanno reso indispensabile una tracciabilità della documentazione dei beni e degli interventi. Quindi la nostra strategia è stata diaffidarci a una singola piattaforma EAM, dalla

configurazione il più standard possibile, con componenti aggiuntive e integrazioni esterne.

Ciò ci ha consentito di avere un sistema aggiornabile molto più velocemente, creando risparmi ed efficienze.

Inoltre, sulla piattaforma è presente una vasta gamma di profili utente, dagli operatori di manutenzione agli ingegneri, dagli specialisti di apparecchiature - spesso fisici – ai tecnici interni ed esterni e così via; tutti sono connessi tramite Infor EAM, Infor EAM mobile e EAM Light. Quest’ultima si avvale di una interfaccia semplificata

dell’applicazione sviluppata internamente al CERN, una versione ridotta del sistema per l’utilizzo in specifici “magazzini self-service”, dove gli utenti hanno bisogno di un’interfaccia e delle opzioni semplificate.

Tutto è perciò caricato sul sistema: gli utenti possono vedere quali componenti presentano problemi, reperire documenti tecnici, cercare pezzi di ricambio e avere un quadro globale, il tutto su una mappa dettagliata.

Non solo, la piattaforma (attualmente il CERN utilizza la versione 11.2) consente di fare delle previsioni su budget e sostituzione di apparecchiature per i prossimi 25 anni.

Con oltre 10.000 ordini di lavoro all’anno e tre milioni di ordini di lavoro complessivi, l’utilizzo dell’EAM da parte di CERN ha un’importanza davvero universale.

Alessandro Ariu