L'Unione per l'Energia, la nuova sfida politica europea

Dopo il target per il 2030 è sempre più impellente la necessità di una politica unitaria sull'efficienza energetica

  • Aprile 9, 2015
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    L'Unione per l'Energia, la nuova sfida politica europea

La European Alliance to Save Energy (EU-ASE) è un'associazione imprenditoriale europea creata nel dicembre 2010 al fine di rispondere all'urgente necessità di adottare politiche più decise a favore dell'efficienza energetica in Europa.

 

La nostra missione é chiara: rendere impossibile per i politici europei immaginare un futuro in cui l'efficienza energetica non sia fondamentale nel garantire un sistema economico sicuro e sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, il nostro approccio è un confronto costruttivo con i rappresentanti delle istituzioni, europee e nazionali.

 

Dalla sua nascita EU-ASE ha seguito diversi dossier legislativi europei fra cui spiccano la Direttiva sull'Efficienza Europea, il pacchetto europeo clima ed energia per il 2030 ed ora il piano per realizzare un'Unione per l'Energia.

 

Alla base delle nostre richieste c'è l'esigenza di avere un target vincolante europeo per il risparmio energetico, obiettivo non ancora raggiunto né per il 2020 né per il 2030.

 

Un target per l'efficienza energetica non è un tetto al consumo di energia e quindi una riduzione della produzione industriale: un incremento dell'efficienza energetica si ottiene con l'ottimizzazione dei processi produttivi, con l'impiego di tecniche e strumenti a basso consumo, con il contenimento delle perdite d'energia.

 

Politiche settoriali e frammentate che non individuano un obiettivo coerente e a lungo termine riducono la fiducia delle imprese e inibiscono gli investimenti, riducendo le  opportunità di business. La mancanza di un quadro normativo chiaro e vincolante per la promozione dell'efficienza energetica sta indebolendo il settore in Italia e in Europa. Conseguenza di tutto ció è che, secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, due terzi del potenziale mondiale di efficienza energetica al 2035 resterà inutilizzato.

 

Le imprese rappresentate da EU-ASE hanno auspicato negli ultimi due anni l'adozione di un pacchetto europeo per il clima e l'energia al 2030 che preveda 3 targets vincolanti e in particolare un target obbligatorio per il risparmio energetico al 40%, come richiesto anche dal Parlamento Europeo.

 

Tuttavia, altri interessi sono prevalsi e durante il Consiglio Europeo dello scorso 23-24 ottobre 2014 è trovato un accordo per un target europeo non vincolante al 27% con una clausola di revisione per considerare un incremento del target avendo in mente l'obiettivo del 30%, sempre al 2030.

 

Con la nuova Commissione Europea è iniziato il dibattito sull'Unione per l'Energia, con l'identificazione anche di un Vice-Presidente dell'esecutivo europeo responsabile proprio per la sua definizione, sviluppo e raggiungimento, lo slovacco Maro? ?ef?ovi?.

 

La Commissione sta ora consultando i diversi rappresentanti di interessi e Stati Membri per proporre una Comunicazione entro la primavera del 2015. EU-ASE sta lavorando con diversi governi - in particolare con il Governo lettone che attualmente ha il semestre di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea - e la Commissione per assicurare che l'efficienza energetica ne sia un pilastro.

 

EU-ASE è stata presente all'importante conferenza ministeriale a Riga il 6 febbraio p.v. per esporre la posizione della comunità imprenditoriale progressista e delineare il concetto dell'energy efficiency first, ovvero dare la priorità sistematica all'efficienza energetica per le politiche energetiche e nelle decisioni sulle infrastrutture energetiche. In pratica ciò significherebbe effettuare analisi approfondite per verificare se sia più conveniente ridurre la domanda di energia invece di realizzare nuova capacità produttiva.

 

Tale concetto fu raccomandato in realtà dalla stessa Commissione nel 1990 - sotto il nome di "pianificazione integrata delle risorse" - ma rimase lettera morta. L'idea è stata invece applicata con molto successo in California e in altre parti degli Stati Uniti.

 

Il clima politico sembra essere più favorevole per l'efficienza energetica con la nuova Commissione (da notare il chiaro sostegno di Juncker per "un target europeo al 30% come minimo") e crediamo che includere questo concetto nella Comunicazione sull'Unione per l'Energia aiuterebbe a raggiungere queste promesse formali.

 

In parallelo, il Presidente Juncker ha lanciato un Piano di Investimenti per l'Europa e gli Stati Membri hanno sottomesso un elenco di progetti del valore di oltre ?500 miliardi.

 

Tuttavia, un'analisi dei progetti individuati dalla Task Force europea sugli investimenti dimostra che l'efficienza energetica non dovrebbe ricevere l'importo necessario per sfruttare le sue reali potenzialità.

 

Il potenziale aggregato degli investimenti per l'efficienza energetica, escludendo un ampio progetto finanziato da fondi europei in Francia, è pari a ?22 miliardi.

 

Nessun progetto di efficienza energetica è stato identificato in alcuni Paesi (Germania, Spagna, Danimarca, Finlandia, Svezia e Malta). In alcuni Paesi in cui le strategie nazionali per incrementare l'efficienza energetica sono ben radicate, come la Croazia, le cifre sono più convincenti. Anche l'Italia prevede progetti per l'illuminazione pubblica, l'efficientamento energetico nell'industria energivora e negli edifici pubblici.

 

EU-ASE sta lavorando con altre aziende per diverse iniziative, l'ultima delle quali un appello sottoscritto redatto da EU-ASE e sottoscritto da 35 aziende e associazioni imprenditoriali indirizzato al Presidente Juncker e al Commissario Katainen sul ruolo di primo piano che l'efficienza energetica dovrebbe avere nel piano di investimenti per l'Europa.

 

La compagnie rappresentate da EU-ASE si appellano alla comunità imprenditoriale per unire gli sforzi e far in modo che sia i servizi sia le tecnologie per l'efficienza energetica abbaino l'adeguato sostegno legislativo per promuovere il mercato competitivo e sostenibile dell'efficienza energetica e che identifichi nell'efficienza energetica il motore della competitività, sicurezza dell'approvvigionamento e sostenibilità dell'economia europea.

 

Il confronto è sempre aperto e faremo sentire la nostra voce con forza e convinzione.

 

 

Monica Frassoni, Presidente della European Alliance to Save Energy (EU-ASE)

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