È stata recentemente pubblicata dalla Corte dei Conti europea la relazione "Efficacia dei progetti di trasporto pubblico urbano finanziati dall'UE". In essa si rimarca il sottoutilizzo fatto dei progetti di trasporto pubblico urbano cofinanziati da fondi UE, additando a principali cause le carenze nella concezione degli stessi progetti e la scarsa sollecitazione nei confronti di politiche improntate alla mobilità.
Tali politiche non paiono tuttavia più rimandabili, se è vero che la popolazione residente nelle aree urbanee europee continuerà a crescere (dal 73% nel 2010 all'82% nel 2050). Nella stessa relazione, la Corte dei Conti sottolinea come «il Fondo europeo di sviluppo regionale ed il Fondo di coesione possono cofinanziare progetti di trasporto urbano in regioni ammissibili degli Stati membri. Il contributo dell'Ue, per i progetti di trasporto urbano, può arrivare di solito fino all'85 % della relativa spesa ammissibile. I fondi dell'Ue destinati al trasporto urbano per i periodi 2000-2006 e 2007-2013 sono stati pari rispettivamente a 2,9 miliardi e 7,8 miliardi di euro, per un totale di 10,7 miliardi di euro. Questi progetti aiutano le città a mettere in opera mezzi di trasporto urbano quali metropolitane, tramvie e linee di autobus».
Gli audit effettuati dalla Corte si sono concentrati su 11 città di Italia, Francia, Polonia, Portogallo e Spagna, e precisamente su 26 progetti incentrati sul trasporto pubblico urbano, che comprendessero la creazione, l'estensione o l'ammodernamento di 3 linee ferroviarie, 8 metropolitane, 4 metropolitane leggere, 6 tramvie e una linea di autobus. Tra essi anche 4 progetti di informatizzazione più piccoli, riguardanti sistemi di esercizio, d'informazione e di emissione dei biglietti.
Le visite comprendevano l'incontro con le parti coinvolte, oltre a visite alle infrastrutture cofinanziate e ai centri operativi e di manutenzione. La Corte ha riscontrato che «I fattori che hanno contribuito al sottoutilizzo sono stati i seguenti: sovrastima degli utenti, mancanza di coordinamento tra modalità di trasporto, politica in tema di parcheggi e assenza di piani di mobilità urbana».
La relatrice della Corte, Iliana Ivanova, ha spiegato che «la maggior parte dei progetti controllati erano stati attuati come previsto e soddisfacevano le esigenze degli utenti. Tuttavia, gli auditor della Corte hanno constatato un notevole sottoutilizzo dei servizi forniti: in due terzi dei casi, vi erano meno utenti di quelli attesi. Ciò implica altresì prestazioni non ottimali in termini di benefici economici e sociali, quali ad esempio la riduzione dei livelli di inquinamento e del traffico. In questo momento di stretta di bilancio, ogni euro speso a valere sul bilancio dell'Unione europea dovrebbe soddisfare in modo efficace esigenze comprovate. In questo contesto, la Corte ha formulato cinque raccomandazioni concrete all'attenzione della Commissione, al fine di migliorare la qualità ed i risultati dei futuri progetti».
Sulla base di quanto riscontrato, la Corte dei conti europea raccomanda alla Commissione di pretendere che «vengano posti in essere strumenti di gestione per monitorare la qualità del servizio ed il livello di soddisfazione degli utenti, una volta che quanto realizzato con i progetti sia operativo; nelle convenzioni di sovvenzione venga incluso un numero minimo di indicatori di risultato con relativi valori-obiettivo, e che questi vengano in seguito misurati; la stima del numero di utenti attesi sia analizzata con maggior rigore e che la scelta del modo di trasporto sia giustificata da un raffronto quantitativo tra differenti opzioni di trasporto; i progetti di trasporto urbano siano inclusi in una solida politica in tema di mobilità; queste specifiche raccomandazioni siano altresì prese in considerazione dalle autorità degli Stati membri quando si trovano a gestire progetti di trasporto urbano finanziati dall'Ue».
fonte: greenreport.it