Formare i futuri manutentori: difficoltà e sfide

A fronte di una crescente domanda, nel settore trasporti, di manutentori per veicoli pesanti, sono stati sviluppati progetti regionali per la formazione di personale specializzato

  • Marzo 30, 2023
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    Formare i futuri manutentori: difficoltà e sfide

Premessa: c’è “fame” di manutentori

Negli ultimi anni, molte aziende di trasporto pubblico locale e igiene ambientale hanno esternato la necessità di manutentori di veicoli pesanti. Soprattutto le figure specializzate nei mezzi a propulsione elettrica sono le più difficili da reperire nel mercato del lavoro.

Da ciò si sono sviluppati vari progetti regionali determinati a formare personale di manutenzione per queste tipologie di mezzi. Una recente attività di docenza nell’ambito di un corso di formazione dedicato suggerisce alcune riflessioni.

Criticità: lacune del sistema scolastico. E chi ne paga sono i ragazzi.

Purtroppo è ormai appurato che il sistema scolastico italiano non è orientato al mercato del lavoro e che le classiche scuole professionali non riescono evidentemente a preparare figure in grado di far fronte al fenomeno di mismatch fra domande e offerta di figure professionalizzate.

Per ovviare a questa situazione lacunosa, sono stati ideati, proposti e progettati corsi post qualifica o post diploma che vanno dai semplici percorsi regionali dedicati agli ormai ben noti ITS.

Secondo i dati 2022 di Unioncamere e Anpal, di fronte alla crescita occupazionale, cresce anche il mismatch fra domanda e offerta di lavoro: la difficoltà di reperimento è in aumento per tutti i profili professionali (dal manutentore all’artigiano, dal barman al cuoco, ecc.). Le cifre sono considerevoli: sono, infatti, quasi 2 milioni le assunzioni per le quali le imprese hanno riscontrato difficoltà nel reperire personale adeguatamente formato.

Nello specifico, le criticità nel reperimento di figure professionali nell’ambito del commercio e riparazione di veicoli sono dovute soprattutto a due fattori: scarsa presenza e scarsa preparazione dei candidati.

La soluzione: programmi mirati

Non si può lasciare agli istituti scolastici o alle Fondazioni l’onere di costruire programmi specialistici in un settore in cui sono le imprese stesse ad avere difficoltà ad adattarsi alle nuove tecnologie, che comportano a loro volta un profondo cambiamento nel modo di impostare la manutenzione dei veicoli.

Per questa ragione hanno successo iniziative come ITS e CNOS, che partono da una comune matrice di competenze attese nella quale sono innestate specifiche esperienze da parte di docenti ultra-specializzati, gli stessi che fungono già da riferimento nei settori di igiene ambientale, trasporto pubblico locale e ferroviario. Il programma è suddiviso in lezioni teoriche e in veri e propri stage formativi presso aziende di interesse (le quali garantiscono l’assunzione di un’elevata percentuale dei corsisti):

  • Organizzazione aziendale
  • Disciplina del settore
  • Teoria della manutenzione
  • Il lavoro in officina
  • La sicurezza nei lavori elettrici
  • Veicoli, sottosistemi e impianti

Tralasciando la necessità di una vera e propria riforma dell'intero sistema scolastico italiano, nell’ambito dei corsi sopra citati è possibile supplire le carenze didattiche attraverso lo stimolo della riflessione, spiegando i meccanismi storici, culturali ed economici allo scopo di spingere il corsista ad approfondire gli argomenti trattati, per comprendere l’evoluzione dei materiali e dei processi tecnici: didatticamente, ha poco senso dare disposizioni di sicurezza se non se ne comprendono l’origine, il senso e i processi che hanno portato a stabilire determinate regole. Questo vale anche nel lavoro di squadra, nella manutenzione, nel Project management e in tutti vari processi aziendali.

È necessario, quindi, che le amministrazioni pubbliche continuino a promuovere progetti finalizzati alla formazione e all’assunzione di figure professionali, in questa fase storica tanto necessarie, quanto difficili da reperire.

Conclusioni

L’approccio descritto ha determinato uno scambio fra docente e corsisti, perché se da una parte sono state trasmesse delle competenze (sia pratiche che teoriche), dall’altra parte è stato possibile comprendere le reali aspettative di chi non ha ancora maturato esperienza nel mercato del lavoro.

Ben vengano, pertanto, progetti come questo, volti a formare e a garantire un’occupazione in un settore, quello della manutenzione di veicoli pesanti, che offre prospettive di crescita interessanti.

Un’occasione per molti, purché si possiedano le basi per poterla cogliere.

 

Francesca Mevilli,

Marketing Manager c/o Studio LIBRA Technologies & Services

Direzioni eventi ManTra – Associazione Manutenzione Trasporti