Sensibilizzare i giovani sulle tematiche di base legate alla manutenzione ci permetterà di costituire una generazione di tecnici in grado di padroneggiare la tremenda transizione tecnologica cui stiamo assistendo.
La formazione è sempre stata al centro dell’attività associativa fin dalla fondazione di A.I.MAN. Così commentavamo il mese scorso. Ora però è necessario affiancare i percorsi più tradizionali come il recentissimo e frequentatissimo mese della manutenzione organizzato dalla nostra rivista Manutenzione & Asset Management. Per questo da tempo seguiamo le evoluzioni dei Repair Cafè e di I Fix It.
Il raggiungimento della neutralità carbonica comporterà grandi rivoluzioni di mentalità tecnologiche e sociali. Non aspettiamo che il mondo ci cada addosso. Possiamo anticipare questi fenomeni con una serrata attività formativa utilizzando tutti i canali (e numerosi) che oggi fortunatamente sono messi a nostra disposizione.
In questo scorcio di anno fra maggio e giugno, nella nostra regione Emilia-Romagna, siamo stati testimoni di due eventi che segnano una ottima direzione da seguire per consentire la transizione tecnologica ed ecologica in atto senza troppi turbamenti e con il personale compiutamente addestrato per tale compito.
Il primo evento, lo School Maker Day 2022, si è tenuto all’Opificio Golinelli, storica struttura bolognese che da sempre sostiene la “scuola delle idee” e che ha dato vita alla scuola secondaria di primo grado STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics), la prima in Italia, che guarda con rispetto e lungimiranza al futuro prossimo venturo. Inizierà i corsi nell’AS 2022/2023.
L’SMD 2022 premia con il Maker Badge! i progetti più interessanti. I vincitori di quest’anno sono giovani fra i 10 e i 18 anni, di tre scuole, rispettivamente una primaria, una secondaria di primo grado e un istituto tecnico.
La scuola primaria Enzo Biagi di Medicina (BO). Un gruppo di bambini affascinati dalla sostenibilità ha realizzato il plastico di una città che utilizza fonti energetiche rinnovabili, parsimoniosa nei consumi di acqua e progettata per fare a meno dell’automobile. I bambini hanno disegnato la loro città ideale che immaginano e che sognano di lasciare ai loro figli.
La scuola secondaria di I grado Francesco Petrarca di Pontenure (PC), dove un gruppo composto da una ventina di ragazze adolescenti ha progettato un cestino intelligente per la raccolta differenziata parte di una infrastruttura pilotata con Arduino che automatizza i livelli di carico e gli allarmi per lo svuotamento. E ancora, un’aula scolastica a risparmio energetico. Con un modellino funzionante che illustra le diverse funzionalità previste per ridurre i consumi energetici.
L’Istituto Tecnico Tecnologico Odone Belluzzi-Leonardo Da Vinci di Rimini (RN), sede di un Makerspace del Fab Lab Romagna. Il gruppo che utilizza le più recenti tecnologie robotiche e informatiche ha realizzato un robottino per lo studio della geometria e del pensiero computazionale come strumento didattico da proporre alle scuole per favorire la collaborazione fra ragazzi sui temi scientifici.
Il secondo evento che ci preme farvi conoscere è una iniziativa del Comune di Sant’Arcangelo di Romagna, che assieme a FabLab Romagna ha fondato il “SantaLab”. Inaugurato l’11 giugno alla presenza del sindaco Alice Parma e dell’assessore alle politiche giovanili Danilo Rinaldi e con la partecipazione di Alessandro Ricci docente del dipartimento di informatica, scienza e ingegneria della università di Bologna. Soggetti da tempo impegnati nella formazione scientifica dei giovani mediante percorsi stimolanti dove sono privilegiati il lavoro di gruppo e l’elaborazione delle idee.
Maurizio Conti, Presidente del FabLab Romagna, ispiratore del SantaLab, ci ha spiegato che nel FabLab nascono e si esprimono gli artigiani digitali, i cd Maker. A Sant’Arcangelo la formazione è incentrata su temi come la realtà aumentata e la realizzazione di oggetti con l’impiego di strumenti all’avanguardia. Abbiamo qui una stampante 3D, che per dimensioni e potenzialità è sicuramente tra le prime del territorio e tutto l'occorrente per realizzare piccoli oggetti a partire dal disegno digitale. E, in definitiva, conclude Conti “Questi strumenti software e hardware avvicinano ragazzi e ragazze a conoscenze molto utili nel mondo del lavoro, con particolare attenzione alla sensibilità ambientale attraverso il riuso dei materiali e la riparazione delle macchine”.
In tutte queste realtà la tecnica didattica si ispira alla celebre maieutica di Socrate passando per il metodo esperienziale di Maria Montessori per arrivare al modello cooperativo della scuola di Barbiana di Don Lorenzo Milani. Una tecnica assolutamente complementare alle lezioni frontali cui ci hanno abituato le istituzioni scolastiche.
Tant’è che numerosi giovani dopo l’esperienza del FabLab hanno trovato la loro strada con l’aiuto di incubatori tecnologici e sviluppato startup e imprese innovative.
La manutenzione ha un forsennato bisogno di giovani che abbiano le conoscenze di base necessarie la passione e la buona volontà per affrontare un mestiere complesso e faticoso anche se ricco di soddisfazioni. E la palestra dei FabLab e le esperienze nelle neonate scuole STEAM rappresentano una possibile risposta alla richiesta di mantenimento nella complessità del mondo moderno soprattutto in direzioni che ancora non sono ben chiare.
Come suggerisce Aldo Bonomi (Il vento di Adriano, 2015), mentre siamo presi in mezzo al guado fra i lavori che non ci sono più o che non servono più e i lavori che ancora non abbiamo bene identificato o che non ci sono ancora. Formazione e cultura sono gli strumenti che ci permetteranno di risalire la riva verso il futuro sostenibile che ci attende.
Non sarà forse il “vento di Adriano” che ci spinge, ma le intuizioni olivettiane che in passato hanno creato l’elettronica italiana in competizione con gli americani, saranno ancora più utili oggi in questa difficile transizione.
Maurizio Cattaneo Amministratore, Global Service & Maintenance