Strumenti scontati

Per ricordare la centralità, soprattutto in manutenzione, di lavorare con attrezzature che garantiscano condizioni di sicurezza e stabilità, soprattutto in ambienti non familiari

  • Marzo 28, 2023
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Nell’immaginario collettivo, ogni figura professionale si presenta con abbigliamento o attrezzature caratteristiche. Per esempio, se dovessi pensare a un avvocato, mi appare istintivamente l’immagine di un  distinto signore in cravatta accompagnato dall’immancabile borsa in pelle. Per un idraulico, penso alla classica tuta da lavoro con pettorina e l’immancabile chiave giratubi.

Pensando ai manutentori l’immagine che mi appare è la loro cassetta degli attrezzi accompagnata da una scala, attrezzatura  che viene data per scontata in qualsiasi azienda: la possiamo trovare in ogni ambiente di lavoro, da un reparto produttivo a un ufficio amministrativo. È frequente, infatti, trovarsi a eseguire un intervento di verifica, o ripristino, o riparazione e dover raggiungere punti la cui accessibilità non sia ordinaria.
La manutenzione, tipicamente, interviene in casi in cui non ci sono accessi permanenti previsti dal costruttore, e spesso non si ha conoscenza precisa dello scenario di lavoro fintanto che non si raggiunge il punto in questione. Una volta giunti, inoltre, si scopre che lo spazio a disposizione è limitato, in quanto vi è sempre la presenza di materiali sistemati a terra, e la situazione richiede tempestività.

La scala, quindi, diventa un fattore di sicurezza molto importante, che deve necessariamente soddisfare dei requisiti tecnici ben precisi in quanto a stabilità, resistenza e facilità d’uso.

Che definizione ha una scala? 

Come riporta INAIL  le scale portatili sono: «attrezzature di lavoro dotate di pioli o gradini sui quali una persona può salire, scendere e sostare per brevi periodi. Permettono di superare dislivelli e raggiungere posti di lavoro in quota; possono essere trasportate e installate a mano senza l’ausilio di mezzi meccanici».

È frequente, invece, vedere scale posizionate per ore o giorni a causa dell’intervento particolarmente complesso. Per evitare spiacevoli contestazioni è meglio ricordare alcuni dettagli.

Innanzitutto, serve sapere come sono inquadrate le scale dal punto di vista normativo in ordine a fabbricazione, uso e manutenzione della scala stessa:

  • D.Lgs 81/08 e s.m.i. – Articolo 113, comma 3,8,9 e Allegato XX
  • D.Lgs 206/05 e s.m.i. – Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n.229.
  • UNI EN 131-1: 2007 – Scale – Parte 1: Termini, tipi, dimensioni funzionali.
  • UNI EN 131-2: 2010 – Scale – Parte 2: Requisiti, prove, marcatura.
  • UNI EN 131-3: 2007 – Scale – Parte 3: Istruzioni per l’utilizzatore.
  • UNI EN 131-4: 2007 – Scale – Parte 4: Scale trasformabili multi posizione con cerniere.
  • UNI EN 131-7: 2013 – Scale – Parte 7: Scale movibili con piattaforma.
  • UNI EN 14183: 2004 – Sgabelli a gradini.
  • UNI 10401: 2004 – Scale d’appoggio portatili a sfilo e innestabili per usi professionali specifici per l’industria.
  • CEI EN 61478: 2002 – Lavori sotto tensione – Scale in materiale isolante.
  • CEI EN 50528: 2011 – Scale isolanti per uso su impianti di bassa tensione o in loro prossimità

Particolare delle scale portatili  è che non sono ricomprese in direttive di prodotto e, di conseguenza non possono essere marcate CE, ma devono riportare la marcatura UNI EN 131 e/o il riferimento alla conformità al d.lgs. 81/ 08, se sono impiegate in un ‘non luogo di lavoro’ (UNI EN 131) o in un ‘luogo di lavoro’ (UNI EN 131/d.lgs. 81/08).

In particolare, però, la norma UNI UNI EN 131-1 ci offre una classificazione delle scale in tre tipologie principali: scale in appoggio, scale doppie, scale trasformabili, scale movibili con piattaforma, sgabelli e scalette. I materiali impiegati per la costruzione possono essere i legno (esistono scale a pioli particolarmente usate in agricoltura) oppure in metallo, usate in ambito industriale. Esistono però anche scale realizzate in polimero, spesso impiegate quando è richiesto un isolamento dall’arco elettrico.

Alcune categorie prevedono ulteriori tipologie:

Scale in appoggio:

  1. a pioli,
  2. semplice (a un solo tronco),
  3. innestabile o all’italiana,
  4. a sfilo, a sviluppo manuale o con meccanismo,
  5. a gradini,
  6. semplice (a un solo tronco).

Scale doppie:

  1. a pioli,
  2. a uno o a due tronchi di salita,
  3. a gradini,
  4. a uno o a due tronchi di salita,
  5. a uno o a due tronchi di salita munita di piattaforma e di guardia-corpo,
  6. a pioli e gradini.

Scale trasformabili:

  1. a due tronchi,
  2. a tre tronchi,
  3. multi posizione con cerniera.

Scale movibili con piattaforma

Sgabelli e scalette

Come riconoscere una scala regolare?

Chiaramente si tratta di una verifica che dovrebbe essere condotta prima dell’acquisto per non incorrere in sorprese: generalmente i produttori mettono a disposizione il manuale on line e liberamente scaricabile.

La scala inoltre deve riportare delle particolari etichette con simboli di facile lettura riportanti le regole indispensabili per l’impiego. Di seguito, alcuni esempi.

  • Obbligo di consultare il manuale prima dell’uso (su cui ci sono i controlli pre-uso raccomandati).
  • Numero max di operatori in contemporanea sulla scala (sempre 1).
  • Raccomandazioni di utilizzo con base stabilizzatrice.
  • Indicazioni di utilizzo esclusivamente con la faccia rivolta verso la scala.
  • Divieto di salire oltre il terzo piolo dall’alto.
  • Divieto di utilizzo in caso di danni visibili alla scala.
  • Divieto di utilizzo scala fuori asse verticale.
  • Divieto di sporgersi.
  • Divieto di salire o scendere all’indietro.
  • Divieto di utilizzo se sotto effetto di farmaci, droghe o alcool.
  • Divieto di utilizzo come postazione di lavoro.
  • Divieto di utilizzo come scala pick (prelievo e scarico merci).
  • Divieto di utilizzo in situazione di rischio arco elettrico.
  • Divieto di utilizzo orizzontale come passerella.
  • Divieto di utilizzo con calzature non appropriate.
  • Divieto di utilizzo in appoggio su superfici bagnate o scivolose.

Si può utilizzare una scala per lo sbarco in quota?

Per poter accedere in quota e poter sbarcare, le più adatte sono certamente le scale portatili a pioli in appoggio oppure le trasformabili utilizzate con la configurazione in appoggio. Sono le uniche utilizzabili come accesso a luogo di lavoro in alto mentre le scale doppie non sono idonee e comunque non possono superare l’altezza di 5 m (altezza misurata al quarto gradino dall’alto, l’ultimo utilizzabile). Nemmeno le scale con piattaforma sommitale sono idonee.

Come devo utilizzare una scala?

Una scala portatile deve essere appoggiata solo su strutture verticali stabili, o pavimenti, o terreni con sufficiente resistenza al cedimento in base al loro peso; in appoggio la scala deve essere in asse (montanti perpendicolari al piano di base orizzontale) e appoggiare completamente a terra con entrambi i montanti.

Se la base di appoggio presenta una inclinazione si utilizzano appositi  basamenti zoppi e regolabili per riportare la scala in asse. Non è consentito, ovviamente, spessorare la scala con materiali vari (presi tipicamente dalla zona del cantiere).

L’inclinazione della scala rispetto alla verticale di appoggio dovrà rispettare quanto indicato dal costruttore. Molto empiricamente la  distanza dalla base della scala alla superficie di appoggio

Ci sono dei suggerimenti per posizionare correttamente una scala?

Sul catalogo della ditta SVELT è riportata una particolare tecnica chiamata ‘del gomito’: ci si posiziona di fianco alla scala appoggiata, con i piedi paralleli al primo piolo e accostati ai montanti. Si posiziona il pugno ‘lato scala’ sul fianco (appena sotto l’ascella) in modo che la parte superiore del braccio sia orizzontale e in linea con la spalla. Se il gomito sfiora i pioli, la scala è inclinata correttamente, altrimenti va regolata.

La scala in appoggio per l’accesso, una volta posizionata con un’inclinazione corretta, dovrà avere lunghezza tale da sporgere a sufficienza (per almeno 1 metro) oltre il piano di sbarco o, più semplicemente, dovrà sporgere almeno gli ultimi 3 pioli, sui quali non potrò mai mettere i piedi.

Una cosa a cui fare attenzione: una scala a pioli deve riportare con un apposito segnale l’ultimo piolo utilizzabile, definito dal costruttore.

E dopo l’uso come la trasporto?

Domanda legittima perché è frequente vedere lavoratori che trasportano le scale a pioli con il braccio infilato fra i pioli, pratica pericolosa in quanto se accade di perdere l’equilibrio od essere colpiti da qualcosa il braccio può subire lesioni.

Descrizioni e illustrazioni sono state tratte da diversi fascicoli INAIL che costituiscono delle linee guida per la scelta, l’uso e la manutenzione delle scale portatili, che invito a leggere in quanto documenti ricchi e dettagliati, scaricabili inquadrando i QR CODE riportati sotto.


Fabio Calzavara,

Responsabile Sezione Manutenzione & Sicurezza, A.I.MAN.