Competenze distintive e Fleet Management

Un caso di studio su locomotive da manovra

  • Gennaio 10, 2020
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Ci si trova spesso, allorché in manutenzione si debbano definire corrette politiche di Make or Buy, a decidere se determinate operazioni inusuali siano da svolgere a cura di personale interno o ricorrendo a competenze esterne.

Trattiamo qui il caso dell’ammissione in servizio di una locomotiva da manovra sottoposta all’adeguamento imposto dal rispetto del Decreto ANSF 01/2015, che richiede una serie di controlli periodici supplementari rispetto a quanto previsto dal Piano di manutenzione del rotabile.

Il veicolo in questione è la D.146.0001, prototipo realizzato nel 2002 da Firema di una locomotiva concepita per servizi di manovra pesante e per la trazione di treni a ridotta composizione passeggeri e merci, successivamente ordinato in 33 esemplari da Trenitalia.

 

La necessità contingente

Dimensionate anche per la trazione di treni in linea fino a 120 km/h, le D.146 Firema rappresentarono un ritorno alla trasmissione idraulica nelle locomotive Diesel di grande potenza per la manovra pesante in Italia. I veicoli sono equipaggiati con un motore Diesel Isotta Fraschini V1712 T2F da 1400 kW a 1800 giri/minuto; l’ultimo esemplare prodotto è stato equipaggiato con un motore Caterpillar e ceduto – reimmatricolato nel nuovo gruppo D.147 – al Consorzio per lo sviluppo industriale del Comune di Monfalcone per l’effettuazione di servizi analoghi a quelli oggetto del presente articolo.

La trasmissione adotta un cambio idrodinamico Voith composto da due convertitori di coppia per ogni senso di marcia; il riduttore incorporato fornisce in uscita due diversi rapporti di trasmissione, inseribili a locomotiva ferma: fino a 60 km/h per i servizi da manovra, fino a 120 km/h per quelli di linea. Tale tipo di cambio consente la frenatura idrodinamica, con coppia pressoché costante nell’intero campo di velocità.

La D.146.0001 fu consegnata nel 2004 all’allora Ente Retroportuale di Carrara per l’utilizzo sull’insieme di raccordi costruiti per collegare i vari impianti e scali della Zona Industriale Apuana localizzati tra l'area di Avenza e di Massa per collegare lo scalo merci di Massa Zona Industriale, i vari impianti industriali presenti sui raccordi e lo scalo retroportuale di Marina di Carrara.

La necessità di raggiungere i binari RFI e l’adozione del nuovo quadro normativo imposto dall’entrata in vigore del Decreto ANSF 01/2015 “Riordino normativo, standard tecnico, sottosistema materiale rotabile. Locomotive da manovra il cui impiego è limitato nell'ambito delle località di servizio del Sistema Ferroviario Italiano.”, ha posto i responsabili tecnici dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure Orientale, attuale proprietaria del veicolo, ad affidare le attività a un Direttore Lavori che avesse le necessarie competenze ed esperienze.

Per la selezione e la contrattualizzazione di società specializzate nella effettuazione di test e misure questi si è avvalso di un’altra figura professionale con competenze di Project Management e relazioni industriali, consentendo di ottimizzare l’intero processo, sia dal punto di vista dei costi sia da quello dei tempi.

 

La campagna misure

È stata svolta in primis una ricerca di mercato per individuare fornitori qualificati; tale attività di procurement ha condotto alla selezione di imprese/laboratori idonei all’effettuazione delle seguenti attività:

  • svolgimento delle prove sulle emissioni acustiche con produzione di un rapporto prove rumore secondo il decreto ANSF 01/2015 paragrafo 15.3.1 / Dir. 2004/26/CE;
  • svolgimento delle prove sulle emissioni inquinanti con produzione di un rapporto prove emissioni inquinanti secondo decreto ANSF 01/2015 paragrafo 15.4.2;
  • svolgimento delle prove di resistenza elettrica con produzione di un rapporto prove resistenza circuiti di binario secondo decreto ANSF 01/2015 paragrafo 10.1.1;
  • ultrasuoni su sale montate con produzione dei relativi report;
  • esecuzione delle attività sull’impianto elettrico per l’installazione dei un sottosistema di bordo di tipo USMM.

Contestualmente, è stata svolta una ricerca sulla bibliografia di settore per individuare le informazioni tecniche e storiche nonché i disegni di interesse della locomotiva D.146.0001: tali informazioni sono state comunicate ai fornitori di servizi allo scopo di orientare correttamente il proprio lavoro.

I test sono stati effettuati presso un’area raccordata nella disponibilità dell’ADSP nelle seguenti date:

  • 26 novembre 2019 per l’effettuazione delle misure di emissioni acustiche e atmosferiche;
  • 23 dicembre 2019 per l’effettuazione delle prove a ultrasuoni e le misure di resistenza elettrica.

In entrambe le giornate il clima si è presentato soleggiato, consentendo l’esecuzione ottimale delle prove; per l’esecuzione delle attività impiantistiche, il relativo fornitore ha eseguito il lavoro in autonomia sotto la supervisione della Direzione lavori.

Per quanto riguarda le prove acustiche, il sito di prova e le condizioni del veicolo sono state valutate affinché rispettassero i requisiti e i vincoli esposti ai punti 5.2 e 5.4 della UNI EN ISO 3095:2013, richiamati al punto 6.2.2.1 della STI 1304/2014/UE nel caso delle prove in stazionamento. In particolare, per le prove a veicolo fermo, l’area individuata sul sito di prova per l’esecuzione dei rilievi fonometrici non presenta ostacoli nelle vicinanze, se non una barriera in cemento armato su un lato (a distanza di circa 8 metri), coperture del suolo o grandi superfici riflettenti. Le misure sono state effettuate in assenza di persone nell’area interessata al di fuori del tecnico preposto alle stesse, il quale ha operato comunque in modo tale da non influenzare i livelli di pressione sonora.

Il sito di prova per i test con veicolo in movimento si trovava nelle immediate adiacenze all’area (nel frattempo il binario è stato smantellato per la sua ricostruzione ad opera di RFI) e rispetta i requisiti e i vincoli del regolamento europeo STI 1304/2014 al punto 6.2.2.4 che richiama la norma EN 15892 per le condizioni del sito di prova e del veicolo. Si è utilizzata una rotaia adiacente con un asse di lunghezza maggiore per consentire al veicolo di raggiungere la velocità stabilita. Il binario collega il sito con il porto di Marina di Carrara. Ai lati della rotaia è presente della vegetazione e non sono presenti barriere riflettenti o ostacoli.

Le prove di emissioni in atmosfera sono state effettuate con motore posto al regime di 1800 giri al minuto sotto sforzo, prelevando i fumi dal camino di forma circolare dal diametro approssimativo di 340 mm. Le misure prevedono la determinazione delle concentrazioni degli “inquinanti” (mg/m3) e, correlandole alla quantità d’aria emessa (portata), della quantità di sostanza per unità di tempo (g/h). La tabella ANSF indica dei valori espressi in g/kWh; i valori misurati (g/h) sono stati dunque divisi per la potenza MAX in kW del locomotore oggetto del controllo.

L’esecuzione delle prove a ultrasuoni ha imposto di condizionare preventivamente il veicolo mediante esposizione delle boccole e dei cuscinetti (foto 2), attività svolta ad opera dell’officina mobile di una società del territorio specializzata per questo tipo di interventi.

Tutte le prove effettuate hanno dato esito positivo.

Conclusioni

I risultati, in termini di efficienza ed efficacia del processo, hanno confermato la bontà dell’approccio utilizzato, raccomandabile in tutti i casi in cui un soggetto di dimensioni ridotte sia specializzato nell’utilizzo più che nella gestione manutentiva del proprio ridotto parco di veicoli ferroviari.

Ancora una volta il fattore chiave è rappresentato dalle competenze, che devono integrare quelle di ingegneria di manutenzione con quelle specifiche del contesto operativo di riferimento, in questo caso il Fleet Management di locomotive da manovra e mezzi d’opera ferroviari.

 

Alessandro Sasso