Le nuove frontiere della formazione

Focus sui progetti di istruzione professionale nella manutenzione in ambito trasporti

  • Maggio 4, 2018
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    Le nuove frontiere della formazione

A chiarimento dell’articolo di Evelin Battistel sotto riportato e a testimonianza dell’impegno profuso da CNOS_FAP nel settore trasporti, si premette una parte dell’articolo presentato su Manutenzione T&M nel 2015 a cura di Franco Pozzi della direzione CNOS_FAP.

« [...] È il primo progetto di questo tipo, non solo per Regione Lombardia ma per tutta Italia, e rap­presenta un modello di “declinazione” settoriale e territoriale rispetto agli Standard Tecnici Nazio­nali previsti per la figura dell’Impiantista.

Durante le precedenti annualità, l’Opera Salesia­na di Sesto San Giovanni era già stata artefice e sede di diverse edizioni di corsi IFTS per Tec­nici Superiori per l’Automazione Industriale, che hanno sempre avuto un notevole successo ed una ricaduta occupazionale superiore al 75% a pochi mesi dalla conclusione degli stessi.

Con la nascita della Fondazione “Istituto Tecni­co Superiore Lombardo per le nuove tecnologie meccaniche e meccatroniche”, di cui sempre le Opere Sociali don Bosco sono capofila, la proget­tazione di corsi innovativi ha portato allo sviluppo di questo nuovo progetto in ambito Treni.»

I corsi IFTS

I corsi IFTS rappresentano un’offerta formativa post diploma del canale dell’Istruzione e Forma­zione Tecnica Superiore. Caratteristica dei corsi IFTS èl’integrazione tra Enti di formazione pro­fessionale, Scuola superiore, Università ed Im­prese: essi mirano a formare tecnici specializzati di livello medio-alto, attraverso lezioni, esercita­zioni di laboratorio e tirocini in azienda. Al ter­mine del corso viene rilasciato un certificato di specializzazione tecnica superiore valido su tutto il territorio nazionale.”

Come si può notare, già prima dell’uscita del progetto “INDUSTRIA 4.0” si era ravvisata la necessità di andare oltre la istruzione scolastica standard per cercare di preparare le persone alle nuove sfide tecnologiche.

Bruno Sasso

L’esperienza

A partire dall’anno 2014-2015, la sede di Sesto San Giovanni del Centro di Formazione Profes­sionale Associazione CNOS_FAP RL (Salesiani), è stata fruitrice di percorsi (primi progetti non solo per Regione Lombardia ma anche per l’Ita­lia) di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore in “Tecniche di installazio­ne e manutenzione di impianti civili e industriali – manutenzione veicoli fer­roviari”. Questi corsi hanno sempre avuto notevoli successi ed una ricaduta occupazionale superiore all’80% a pochi mesi dalla conclusione degli stessi.

Con la nascita della fondazione “Istituto Tecnico Superiore Lombardo per le Nuove Tecnologie Meccaniche e Meccatroniche”, di cui sempre le Opere Sociali don Bosco sono capofila, la progettazione di corsi innovativi ha por­tato allo sviluppo di questo nuovo progetto in ambito Treni/Gomma: “Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici autoferrotranviari”.

Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) garantiscono ai giovani lombardi un’eccel­lente opportunità di crescita professionale e di occupazione: si tratta, infatti, di una formazione tecnica di alto livello, progettata e realizzata in stretta col­laborazione tra imprese, università, sistema scolastico e formativo. Gli ITS sono fortemente radicati nel tessuto produttivo locale con il compito specifico di valorizzazione del made in Italy e del made in Lombardia nel contesto del mercato globale.

La durata del percorso è di 2000 ore suddivise in 4 periodi. Nel primo anno i ragazzi affronteranno un primo momento formativo in azienda di 250 ore mentre nel secondo 600 ore in cui il tirocinio viene trasformato in contratti di apprendistato in alta formazione nelle aziende lombarde del settore fino al conseguimento del titolo di studio.

Le Unità Formative di area tecnico-professionale sono:

  • Disegno Elettrico e Quadri Elettrici;
  • Idrofluidica;
  • Disegno industriale;
  • Fondamenti di manutenzione veicoli di trasporto pubblico;
  • Organi di sicurezza dei veicoli di trasporto pubblico (Livello I e II);
  • Manutenzione dei veicoli di trasporto pubblico (Livello I e II);
  • Tecnologia Motoristica;
  • Laboratorio Motoristico;
  • Disegno industriale motoristico.

All’interno del percorso formativo sono previsti esami realizzati in confor­mità al Decreto 04/2012 dell’ANSF (Agenzia Nazionale per la sicurezza Ferroviaria) per l’abilitazione di manutentori ferroviari, unico titolo ricono­sciuto per operare nel settore.

Il primo corso di questa nuova serie (dopo l’esperienza IFTS) è partito in via sperimentale un anno fa ed è stato interamente finanziato da Assolom­barda con un contributo della fondazione JP Morgan.

Perché la necessità di nuova impostazione

I corsi vogliono rispondere alle esigenze che il sistema produttivo/impren­ditoriale sta portando avanti.

Infatti analizzando la pubblicazione di UNIONCAMERE del 2017, che riguarda in particolare le imprese “innovatrici” cioè che hanno sviluppato innovazioni nell’anno 2016 nuovi prodotti o servizi, si evidenzia che le imprese innovatrici hanno previsto di effettuare assunzioni nel corso dell’anno in misura netta­mente superiore alle imprese non innovatrici (80,2% contro 53,8%). Per le imprese innovatrici le motivazioni della difficoltà di reperimento si ripartisco­no equamente tra la scarsa numerosità dei candidati (esistono cioè poche figure disponibili), e l’inadeguatezza degli stessi (si trovano cioè candidati, ma con competenze e qualificazioni insufficienti). La maggiore difficoltà di reperimento viene confermata, a livello di gruppi professionali, per le profes­sioni specialistiche, per i tecnici e per gli operai specializzati. Tra i diplomati prevalgono gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing e quelli relativi alla meccanica, meccatronica ed energia. Un al­tro importante aspetto nell’analisi dei fabbisogni formativi e professionali riguarda la necessità da parte dei candidati di possedere determinate competenze “trasversali”, così denominate per di­stinguerle da quelle specifiche di tipo tecnico. Le stesse, se rappresentano un bagaglio individuale di doti e capacità, innate o acquisite, sono allo stesso tempo anche il “corredo” necessario per svolgere al meglio ogni singola professione, nello specifico contesto aziendale e nello specifico po­sizionamento funzionale e gerarchico di ciascun lavoratore. Concorrono, quindi, in misura tutt’altro che marginale alla definizione del “profilo” richie­sto dall’impresa. Tra le competenze trasversali considerate come indispensabili per lo svolgimen­to della professione, al primo posto figura la fles­sibilità e adattamento che risulta necessaria per oltre il 95% delle figure previste. Al secondo posto figura, invece, la capacità di lavorare in gruppo che deve possedere circa l’87% delle figure e, al terzo posto, la capacità di lavorare in autonomia (83%). Tra i titoli professionali più difficili da trova­re, il tecnico specializzato ed aggiornato in ambito “riparazione dei veicoli a motore” è segnalato con una percentuale del 53,8%. Quindi, il problema di fondo che si pone per tutti i livelli di specializzazione, è una formazione di tipo nuovo, non semplicemente adeguata tecnicamente.

Il primo “ostacolo” che si incontra è che i diplomati che partecipano ai corsi hanno provenienze diverse, non solo tecniche. Inoltre per la maggior parte c’è l’obiettivo di avere un posto purchessia senza porsi il problema di evolu­zione futura.

La stessa ricerca già citata, indicava che “Se si deve trovare un punto di incontro tra formazione ITS/IFTS ed imprese, fermo restando che comun­que le imprese dovranno attivare con l’assunzione una fase di formazione/inserimento (tirocinio), è necessario che la formazione ITS/IFTS non di­venti solo un posto di parcheggio dopo diploma che consente di ottenere un pezzo di carta da sbandierare ma che fornisca realmente una formazio­ne adeguata alle richieste delle imprese”.

L’aspetto della cultura organizzativa di una organizzazione è particolar­mente importante in manutenzione. Inoltre dovranno sempre di più essere considerati Asset del sistema produttivo dell’impresa:

  • Cultura organizzativa;
  • Sistema valoriale;
  • Livello di competenze di base;
  • Livello di competenze specifiche.

Infine i processi di manutenzione diventano un’area di elezione importante per introdurre l’innovazione attraverso le tecnologie promosse da Industry 4.0 (ora meglio Impresa 4.0), con benefici prospettabili per l’intero ciclo di vita degli asset.

Alla luce delle esperienze passate, si è visto che il corso va migliorato e adattato ogni anno sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello dei contenuti.

Quindi la formazione deve verificare con le imprese, sia quelle che parte­cipano al progetto sia altre realtà del territorio, quali siano effettivamente le necessità per i diplomati, specialisti e se possibile per indirizzo profes­sionale e verificare in fase di iscrizione al corso le condizioni dei discenti, in una specie di colloquio preassunzione, per cercare di capire/chiarire:

  • Il livello di partenza;
  • Se effettivamente i richiedenti sono interessati a quello che offre il corso e non solo ad una qualunque prospettiva di lavoro;
  • Quali sono le loro aspettative sia dal corso che in proiezione futura;
  • Se il corso è considerato un parcheggio in attesa di una qualche “illu­minazione”, un modo come un altro di passare il tempo.

In base a quanto detto finora, quest’anno, nell’ottica del miglioramento con­tinuo che dobbiamo perseguire per fornire un contributo fattivo agli obiettivi che ci siamo posti di crescita professionale ed occupazionale dei nostri discenti, sentiamo la necessità di ritarare il corso sui fondamenti di manu­tenzione del trasporto pubblico (ferrovia e gomma), in modo da creare un percorso coerente di apprendimento, ben bilanciato per i due mondi sia nel primo che nel secondo anno, partendo appunto dal concetto di manuten­zione e dal suo sviluppo.

L’obiettivo unitario che, come Fondazione ITS Lombardia Meccatronica, ci si pone in questo ambito di formazione, è proprio quello di progettare, sviluppare e mantenere sempre nei propri percorsi formativi un livello di aggiornamento adeguato alle richieste del settore.

Evelin Battistel, Architetto, coordinatrice corsi ITS