Manutenzione al tempo del Corona: formazione e corsi per la ripartenza

… in viaggio verso il non ancora

  • Giugno 12, 2020
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  • Manutenzione al tempo del Corona: formazione e corsi per la ripartenza
    Manutenzione al tempo del Corona: formazione e corsi per la ripartenza

La generale richiesta di sicurezza e protezione legata al contrasto del Coronavirus richiede l’adattamento degli impianti a questa nuova condizione. La progettazione di questi interventi è in carico alla Manutenzione. Assistiamo quindi a un proliferare di corsi formativi dedicati agli specialisti che dovranno usare tutta la creatività disponibile per combinare le loro conoscenze in elettronica, fisica e chimica allo scopo di trovare soluzioni efficaci ed economiche. 
Il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (Cnpi) e la loro Fondazione Opificium hanno attivato numerosi corsi gratuiti con lo scopo di mettere in grado i loro associati di progettare ed eseguire interventi per la ripartenza. I periti coprono un vasto insieme tecnologico, spaziano da energia ad automazione, elettronica ed elettrotecnica, sicurezza e antiincendio, edilizia e catasto, e molto altro ancora. 

«L’emergenza sanitaria — commentano Giovanni Esposito e Vanore Orlandotti, rispettivamente presidente del Cnpi e presidente della Fondazione Opificium — che tocca il lavoro di tutti noi ci obbliga come rappresentanti di categoria a trovare soluzioni concrete a supporto del lavoro dei nostri iscritti. Rendere gratuiti alcuni corsi può essere una risposta all’emergenza e un’occasione preziosa per utilizzare il tempo a disposizione potenziando le competenze» (Corriere della Sera, 19.04.2020). 

La regia degli interventi nelle imprese, pur con il necessario supporto esterno, è delegata alla manutenzione. Un’altra sfida da affrontare in tempi relativamente brevi per evitare il collasso economico.

L’obiettivo è costruire o adattare gli impianti in modo che siano intrinsecamente sicuri rispetto a infezioni di natura virale o batteriologica, non tanto e non solo verso il prodotto che, nel caso ad esempio delle aziende alimentari, viaggia in impianti sanificati a ogni turno, ma anche verso gli operatori che dovranno lavorare in condizioni igieniche più stringenti rispetto al passato. 

A tale proposito, interessante è il metodo seguito a New York per la sanificazione dei mezzi pubblici. Durante il periodo di fermata notturna, o più in generale, nei periodi in cui i mezzi pubblici sono fuori servizio, i treni della metropolitana e gli autobus saranno sanificati con lampade a raggi UVC. 

L’autorità per i trasporti metropolitani utilizzerà “150 dispositivi mobili a doppia testa” per determinare l’efficienza e il rapporto costo-efficacia della tecnologia di illuminazione UVC. 

“L’UVC, che è uno dei tre tipi di luce sullo spettro UV, ha dimostrato di uccidere Covid-19 ed è il più potente contro virus e batteri, afferma PURO Lighting. PURO ha osservato che le loro lampade contengono anche UVA e UVB per la disinfezione a spettro completo.” 

La prima fase sarà avviata nelle metropolitane e negli autobus a partire dalla fine di maggio. In caso di successo l’intervento di sanificazione si estenderà in una seconda fase ai treni che operano alla periferia di New York. 
Le lampade disinfettanti a spettro completo possono essere installate su soffitti o pareti in una collocazione permanente. All’interno di mezzi pubblici, come nel caso di New York, oppure in tutto l’universo del building come caserme, uffici, ospedali, università, eccetera. Gli edifici potranno essere protetti in permanenza da queste installazioni. L’unico inconveniente è che essendo le radiazioni ultraviolette nocive anche per l’uomo tali impianti dovranno funzionare nei momenti in cui queste strutture si trovano in una pausa di servizio. 

Una ricerca guidata dal Dr. David Brenner, direttore del Center for Radiological Research della Columbia University, ha evidenziato che l’uso dei soli UVC, a determinate potenze potrebbe al tempo stesso distruggere i virus, ma non attaccare le cellule sane del nostro organismo. Si potrebbe quindi estendere l’uso degli UVC anche in quegli ambiti dove la presenza dell’uomo non è differibile. 

La nostra indole manutentiva, in un caso o nell’altro, tende ad apprezzare gli interventi risolutivi che permettono agli impianti di essere “sicuri”, senza la necessità di operare quotidianamente interventi di sanificazione facendo ricorso a maestranze qualificate. Un risparmio di tempo e di personale non trascurabile. 

Vi sono altre modalità che permettono un “controllo” delle infezioni operando direttamente sui possibili “portatori” del virus, diversamente dalla predisposizione degli impianti. Ad esempio, controllando gli accessi con una termocamera che identifica le persone potenzialmente infette a causa dei sintomi, o purificando l’aria dell’ambiente per ridurre le possibilità di contagio. Altri ancora, verificando il rispetto delle procedure con il controllo automatico della distanza di sicurezza o l’eventuale assenza di mascherine protettive.

Tuttavia, la “sicurezza intrinseca” degli impianti garantita da modifiche e upgrade tecnologici è la via che ci sembra più attraente. 
Anche in Italia, si sta valutando l’opportunità di tutelare allo stesso tempo economia e salute attraverso soluzioni impiantistiche dedicate alla sanificazione. Come, ad esempio, impiegando le radiazioni UVC che abbiamo citato. 
A tale scopo si sta costituendo un comitato scientifico multidisciplinare che avrà il compito di valutare le diverse possibili soluzioni e di predisporre corsi di formazione che consentano ai tecnici di accedere con competenza a nuove tecnologie per la sicurezza batteriologica degli impianti. Nel comitato fra le diverse discipline sarà presente anche l’ingegneria di manutenzione. 

Durante il lockdown, la manutenzione, come sanità, industria alimentare e relativa distribuzione, è stata una delle attività economiche rimaste aperte perché considerate indispensabili al funzionamento della società italiana. 
Ora che siamo nel percorso della cd fase 2, la Manutenzione è ancora una volta indispensabile per mettere le aziende in condizioni di operare in sicurezza e quindi salvaguardare il livello di occupazione e di crescita, sia a livello del singolo operatore sia a livello di sistema. 

Formazione continua, riqualificazione e aggiornamento impiantistico. Ecco la soluzione per sostenere l’impegno ingente dei manutentori nell’affrontare le nuove tecnologie di sanificazione. Stiamo vivendo una opportunità per andare più rapidamente verso il non ancora. 

Se nulla sarà mai più come prima, dopo l’inaudita emergenza sanitaria che ha stravolto la postura di ognuno di noi davanti alla vita, è possibile che usciremo dalla terra di mezzo più rapidamente di quanto avevamo ipotizzato, nel solco dell’esperienza di Adriano Olivetti [Una comunità in cammino …, Appunti di Manutenzione, Manutenzione T&M, febbraio 2020]. 
D’altro canto, la crisi che stiamo affrontando non sarà così passeggera quindi, ancora una volta, tutti a scuola di manutenzione! … Sviluppando nuovi percorsi e, a seguito della pandemia, un nuovo paradigma per una ripartenza efficace ed economica.
Maurizio Cattaneo