Manutenzione, sostenibilità e riciclo

Il 26 e 27 ottobre, si sono conclusi gli Stati Generali della Green Economy, in contemporanea con Ecomondo, di cui daremo ampio resoconto nei prossimi numeri della rivista, con un occhio particolare per la manutenzione

  • Novembre 22, 2021
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    Manutenzione, sostenibilità e riciclo

Il terzo sabato di ottobre, il 16, si è festeggiata la Giornata Internazionale della Riparazione. Quest’anno la ricorrenza è stata ancora più sentita per il gran daffare attorno all’elettrico. Energia, Calore, Trasporti, e Auto. L’Auto rappresenta il top del cambiamento, entro il 2035 le nuove immatricolazioni in Europa dovranno essere 100% elettriche. Il numero medio di componenti di un’auto passerà da 1.400 a 200 componenti con un impatto enorme su tutto il settore della filiera Automotive.

Ci sarà una rivoluzione anche nella manutenzione e il fenomeno della riparazione e del riciclo sarà ancora più importante, dato che inevitabilmente ci saranno dei kit per trasformare quegli oggetti che viceversa andrebbero a far crescere il cumulo dei rifiuti. Cosa che fortunatamente è vista come la peste.

Il 26 e 27 ottobre, si sono conclusi gli Stati Generali della Green Economy, in contemporanea con Ecomondo, di cui daremo ampio resoconto nei prossimi numeri della rivista, con un occhio particolare per la manutenzione. Quest’anno gli Stati Generali hanno compiuto dieci anni e sono tornati in presenza. Un bel salto rispetto alla edizione dello scorso anno rimaneggiata e basata su dirette streaming per via del Covid.

A Roma, dall’8 al 10, ottobre si è tenuta la Maker Faire Rome 2021, la più importante manifestazione europea del mondo Maker, anch’essa tornata in presenza dopo la fase on-line dell’aprile 2020, quest’anno incentrata, e non è un caso, sulla transizione energetica. L’innovazione è da sempre il tema centrale della fiera dei Maker, nelle nove edizioni succedutesi finora negli ampi spazi romani.

Alla MF Rome 2021 abbiamo trovato esoscheletri, stampa additiva, soluzioni per Industria 4.0, e con Make to Care, soluzioni utili per soddisfare i bisogni delle persone affette da disabilità. Area, quest’ultima, nella quale  tre ragazzi del nostro Fab Lab Romagna, il 13 marzo 2019, hanno ricevuto dalle mani del Presidente Mattarella l’onorificenza di Alfiere della Repubblica poiché si sono distinti come “costruttori di comunità”.

Infine, dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow si è tenuto il Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, organizzata per l’occasione da Italia e Regno Unito e preceduta dal Youth4Climate: Driving Ambition (Milano, 28-30 settembre).

Stimolati da questi eventi appena conclusi, possiamo fare qualche primo bilancio sul futuro della riparazione e vedere in una nuova prospettiva il futuro della Manutenzione.

L’Automotive, il più grande settore manifatturiero d’Italia (il cui valore aggiunto è pari all’11% del manifatturiero e al 6,2% del PIL), ancora una volta si rivela un motore di cambiamenti. Lo è stato negli anni ‘80 con la fabbrica automatica e la cd fabbrica a luci spente di cui lo stabilimento FIAT di Cassino fu uno degli archetipi. Lo è ancora oggi, con nuovi e più avanzati criteri di progettazione in linea con il fabbisogno di sostenibilità.

L’incontro dell’Auto con l’Economia Circolare e con un prevedibile futuro elettrico ha ridefinito il modo di progettare. Oggi si parla di Circular Design, il quale si basa su quattro pilastri: riprogettare, ridurre, riutilizzare e riciclare.

Ebbene, in tre di questi quattro pilastri la manutenzione svolge un ruolo importante, sia durante la fase di progetto, sia in seguito quando le si chiederà di adottare le tecnologie più idonee per il riuso e il riciclo delle parti e una sensibilità particolare per la gestione modulare e la riduzione del numero di componenti.

Ecco che la concomitanza con la Giornata Internazionale della Riparazione inizia a farsi sentire.

Lo scopo perseguito dai comitati che costituiscono l’ossatura della Giornata (IFixIt, The Restart Project, Fixit Clinic, Repair Cafe Foundation, e tante altre) è infatti quello ridurre o eliminare il numero di oggetti messi a rifiuto.

Affinché ciò sia possibile è necessario ridare una seconda vita a tali oggetti reimmettendoli in circolo. Questo è il verbo principale dell’Economia Circolare.

Strumenti ne sono già stati messi a punto moltissimi sia sul piano organizzativo, sia sul piano tecnologico. Dai laboratori di quartiere, ai Fab Lab con i loro MakerSpace, alle stazioni ecologiche, mirando soprattutto a sviluppare le competenze nella riparazione, che è l’elemento primario di un futuro possibile riciclo. Che l’oggetto sia semplicemente riparato (Recycling) o rammodernato e potenziato (Upcycling), le tecnologie di riparazione la fanno da padrone e così anche i metodi manutentivi.

Certo, l’orientamento verso l’elettrico spariglia alquanto lo scenario che sinora è andato delineandosi. Il salto tecnologico è notevole. Inoltre, nell’Automotive ci sono alcune incertezze sulle batterie e sulla propulsione elettrica o con idrogeno e celle a combustibile. Il tempo chiarirà.

L’idrogeno, ancora a livello sperimentale e più indietro dell’elettrico, sembra la tecnologia più promettente, perlomeno nelle auto più grandi e con maggiore autonomia, in quanto mantiene la logica della combustione interna e della stazione di rifornimento tradizionale, senza però le emissioni nocive che caratterizzano questa fase “fossile”. Ci sono già in circolazione automobili equipaggiate con questo tipo di propulsori, sebbene al momento siano poco diffuse per ovvi motivi, primo fra tutti la scarsità di stazioni di rifornimento. In Italia al momento ce n’è una sola a Bolzano.

Ma un futuro ancora più promettente per la propulsione a idrogeno sarà nei trasporti commerciali e anche per le linee ferroviarie in zone meno servite dove non sarà necessario installare linee elettriche. Un po’ come in passato si fece con i propulsori diesel, che però hanno la contropartita delle emissioni.

Se sarà così, l’impatto sulla manutenzione sarà più lieve. Pensate se il futuro fosse tutto a batterie e motori  elettrici al posto dell’attuale combustione interna, quante trasformazioni, gioie e dolori toccherebbero ai manutentori nel settore Automotive?

I veicoli del futuro poi utilizzeranno solo materiali riciclati, comprese le batterie, un obiettivo non facile da raggiungere, ma che sarà presto a portata di mano. Per cui, i centri di manutenzione diventeranno una delle  principali stazioni di smistamento dei moduli riparabili che caratterizzeranno i futuri veicoli. Un aiuto ai service di manutenzione verrà anche dalla stampa additiva, che permetterà loro la produzione in loco di molti ricambi Just in Time con l’aiuto di potenti computer e stampanti 3D ed enormi vantaggi logistici.

Possiamo solo immaginare cosa potrà accadere al settore Automotive intersecando queste considerazioni tecnologiche ma ancora in prevalenza elettromeccaniche, con la guida autonoma dove gli algoritmi e la telematica la fanno da padroni.

Ce n’è abbastanza per pensare a un futuro della manutenzione intrigante ma assolutamente imprevedibile. Non perdete i prossimi numeri della nostra rivista e avrete per tempo sentore dei cambiamenti.

Maurizio Cattaneo, Amministratore, Global Service & Maintenance