Professione Manutentore

Tra IA e nuove tecnologie, la figura del manutentore resta insostituibile: una riflessione sulla necessità di formare professionisti consapevoli del proprio ruolo prima ancora che specializzati

  • Maggio 30, 2025
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    Professione Manutentore

A cura di Bruno Sasso, Coordinatore CTS, Manutenzione & AM

 

Nell’ultimo incontro con il Comitato Tecnico Scientifico della Rivista si è convenuto di focalizzare l’attenzione sugli sviluppi della manutenzione a seguito della applicazione delle nuove tecnologie, in particolare l’Intelligenza Artificiale.

Il panorama che ci si apre davanti è vastissimo, le potenzialità enormi. Stiamo assistendo all’evoluzione sempre più rapida delle attività manutentive.

L’Intelligenza Artificiale applica i principi dell’apprendimento automatico per risolvere una moltitudine di problemi legati all’assistenza. L’apprendimento automatico costruisce modelli analitici in grado di fornire ai tecnici dell’assistenza azioni predittive per prevenire potenziali fermi macchina prima ancora che si verifichino.

L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sono sistemi dinamici che producono risultati migliori con una maggiore esposizione ai dati.

L’apprendimento automatico infatti è un sottoinsieme dell’IA che utilizza gli algoritmi per comprendere gli insiemi di dati, “imparando” in modo efficace o creando intuizioni. Fornendo dati campione (noti anche come dati di test) a un sistema di apprendi- mento automatico, questi algoritmi costruiscono modelli che diventano abbastanza familiari da identificare le inefficienze, suggerire miglioramenti della precisione e persino fare previsioni sui risultati futuri. Man mano che gli insiemi di dati crescono, le previsioni migliorano. Le applicazioni predittive dell’apprendimento automatico sono particolarmente rilevanti per i casi d’uso della manutenzione e dell’assistenza. L’apprendimento automatico è in grado di valutare i dati storici e attuali sull’utilizzo degli asset per prevedere i probabili eventi futuri, come la necessità di una visita di assistenza o il guasto delle apparecchiature se la situazione attuale non viene affrontata. Nel tempo, con l’aumento del volume dei dati sui prodotti e sull’utilizzo, queste previsioni diventano sempre più accurate e approfondite.

 

TUTTO BELLO MA......

Ci si dimentica che la manutenzione non la fa l’IA ma la persona (così come il pane e tante altre cose).
Ci si dimentica che l’attività manutentiva non deve essere passiva, non basta il computer che mi dice di cambiare il cuscinetto. Ci si dimentica soprattutto che le persone che fanno manutenzione devono conoscere prima di tutto in cosa consiste e cosa significa il loro lavoro.

Siamo bombardati da discorsi sulla necessità della formazione, c’è un fiorire di proposte per corsi specifici nei più svariati campi.
Ma si trascura il fatto fondamentale che chi intraprende la professione del manutentore (qualunque sia il livello) prima di sapere nello specifico cosa fare deve essere preparato sulla sua attività, su cosa significhi fare manutenzione, sui principi della manutenzione, su come devono essere usati gli strumenti della manutenzione, sia quelli “classici” sia quelli forniti dalle nuove tecnologie, e infine sui fondamenti organizzativi della manutenzione.

Senza avere la consapevolezza del proprio lavoro non sarà mai possibile fare bene l’attività specifica richiesta.
Il manutentore svolge un ruolo chiave nel garantire l’efficienza e l’affidabilità degli impianti e delle attrezzature, contribuendo al corretto svolgimento delle attività quotidiane dell’organizzazione.
È quindi necessario puntare prima di tutto a rivalutare la professione del manutentore e riprendere alcuni concetti di base che si danno per scontati ma che tanto scontati non sono.

Il profilo professionale di un manutentore pertanto deve almeno avere le seguenti qualità, capacità e abilità:


Diagnostica tecnica

Possedere competenze avanzate nell’individuazione e diagnosi accurata di guasti o problemi tecnici nelle attrezzature e negli impianti.

Conoscenze tecniche

Dimostrare una comprensione approfondita delle tecnologie e dei processi specifici del settore in cui si opera, che possono includere elettronica, meccanica, elettricità, o altre specializzazioni.

Capacità analitiche e di interpretazione

Possedere abilità avanzate nella corretta interpretazione e applicazione di informazioni provenienti da schemi, manuali e documentazione tecnica, dimostrando una solida competenza nel comprendere e utilizzare in modo efficace dettagli tecnici complessi.

Sicurezza sul lavoro

Sviluppare competenze approfondite nella comprensione e nell’applicazione rigorosa delle norme di sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo di prevenire incidenti e creare un ambiente sicuro. La consapevolezza costante delle normative e l’attenzione ai dettagli contribuiscono a garantire la massima sicurezza nelle attività quotidiane.

Problem solving

Risolvere problemi con celerità ed efficienza, mediante l’identificazione delle cause sottostanti dei guasti e l’applicazione di soluzioni appropriate. Questa capacità si traduce in un’efficace risoluzione di sfide tecniche, contribuendo al mantenimento della funzionalità ottimale di attrezzature e impianti.

Capacità di lavorare in team

Collaborare con altri colleghi e, occasionalmente, con personale di diversi reparti, al fine di favorire una sinergia efficace e perseguire obiettivi comuni. Questa capacità di lavorare in un team contribuisce al successo delle operazioni complessive e alla realizzazione di traguardi condivisi all’interno dell’organizzazione.

Comunicazione

Comunicare in modo chiaro ed efficace con gli altri membri del team, i supervisori e, in taluni contesti, con il personale non tecnico. La capacità di trasmettere informazioni complesse in modo comprensibile è essenziale per garantire una comunicazione fluida e un adeguato scambio di informazioni in diversi livelli organizzativi.

A completamento di quanto sopra riportiamo alcuni stralci di un articolo apparso sulla Rivista a giugno 2021 a firma di Rinaldo Monforte Ferrario:

“[..] la manutenzione appare come qualcosa di tutt’altro che banale in quanto è una disciplina estremamente diversificata in funzione degli oggetti verso i quali è indirizzata e i periodi nei quali si esplica. Infatti gli oggetti possono essere vecchio o nuovi, complessi o semplici, critici o meno critici, di diversa tipologia e gli interventi richiesti possono essere meccanici, elettrici, strumentali. Ne consegue che il manutentore non è una professionalità improvvisata, sia che si tratti di un addetto che esegue semplici operazioni di preparazione, sia che si tratti dell’ingegnere di manutenzione.

“Ci affidiamo spesso all’esperienza di professionalità che l’hanno maturata in molti anni di lavoro e che hanno visto l’evoluzione della tecnologia della manutenzione, ma il vero problema è quello di preparare i nuovi manutentori affinché essi siano adeguati a fare manutenzione ai giorni nostri, nell’era della manutenzione 4.0 che convive con la vecchia tecnologia. Da un lato occorre che la scuola si modifichi per fare in modo che gli istituti tecnici diano al mondo del lavoro diplomati che siano fortemente indirizzati alla meccatronica, dall’altro occorre che all’interno dell’azienda si faccia attività di formazione specifica sugli argomenti di manutenzione; infine gli enti specializzati e anche le associazioni di settore devono fare la loro parte per specializzare i manutentori”.

Per concludere è di fondamentale importanza rivalutare la professione del manutentore, aspetto sul quale la nostra Associazione pone le basi. Così come lo deve essere il legame con le scuole che formano i professionisti e i manutentori del domani.