Rivelazione gas: manutenzione periodica ed elementi sensibili

Per evitare che le concentrazioni di gas mettano gli operatori in situazioni di pericolo, è necessario utilizzare dei rivelatori che misurano la presenza di concentrazioni di gas infiammabili

  • Dicembre 22, 2022
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  • I rilevatori della serie SMART 3G-D2 impiegano il sensore ad infrarosso per la rilevazione di sostanze infiammabili, gas refrigeranti e anidride carbonica. L’infrarosso non è suscettibile ad avvelenamenti e ha un’elevata selettività. Le aspettative
    I rilevatori della serie SMART 3G-D2 impiegano il sensore ad infrarosso per la rilevazione di sostanze infiammabili, gas refrigeranti e anidride carbonica. L’infrarosso non è suscettibile ad avvelenamenti e ha un’elevata selettività. Le aspettative
  • Le verifiche periodiche hanno il fine di controllare il corretto funzionamento dei rilevatori installati in campo.  Nei paesi della Comunità Europea, le prove di funzionamento in gas e le procedure di taratura dei rivelatori di gas sono richieste dalle n
    Le verifiche periodiche hanno il fine di controllare il corretto funzionamento dei rilevatori installati in campo. Nei paesi della Comunità Europea, le prove di funzionamento in gas e le procedure di taratura dei rivelatori di gas sono richieste dalle n

L’uso di rilevatori di gas comporta anche manutenzione e controlli periodici poiché i gas sono altamente infiammabili ed esplosivi. Esistono norme precise per l'installazione di apparecchiature a gas e il loro mancato rispetto può mettere in situazioni potenzialmente pericolose gli operatori.

Nell’ambito della rivelazione dei gas, è possibile misurare la presenza di concentrazioni di gas infiammabili che possono essere rilevate sia con rilevatori con sensori catalitici (i cosiddetti Pellistori) sia rilevatori a infrarossi. Per quanto riguarda invece i gas tossici, la loro rilevazione è possibile con l’ausilio di celle elettrochimiche. La rilevazione di CO2 viene effettuata sensori infrarossi.

Rilevazione gas: le diverse tecnologie

I sensori catalitici offrono un'eccellente linearità di segnale fino al 100% LEL e hanno una durata di circa quattro anni. La performance di questi rivelatori potrebbe essere tuttavia alterata dalla presenza di alcune sostanze che potrebbero inibire o avvelenare il sensore, danneggiandolo irrimediabilmente.

Quando la presenza di queste sostanze è nota o sospetta, è opportuno considerare l'utilizzo di revelatori con sensore infrarosso. È importante ricordare che questi composti non provocano alcun danno ai sensori ad assorbimento infrarosso essendo questo un sensore ottico.

Per questo motivo, i sensori ad infrarosso si rivelano l’applicazione ideale laddove il gas infiammabile deve essere rivelato in ambienti in cui i sensori catalitici sarebbero inefficaci o non potrebbero essere utilizzati. I rivelatori gas a infrarossi vantano una tecnologia senza dubbio vantaggiosa, poiché sono totalmente immuni da fattori ambientali come umidità e temperatura.

Aspettativa di vita dei sensori

I sensori elettrochimici sono invece i più adeguati a rivelare gas tossici e ossigeno. La loro aspettativa di vita è di circa due anni. Sono un’eccezione i modelli per la rivelazione di ammoniaca, che hanno una durata inferiore (pari a uno, massimo due anni). La longevità reale del sensore è fortemente interconnessa alla concentrazione del gas nell’ambiente e inversamente proporzionale a essa. Ciò significa che, a fronte di una concentrazione elevata di gas, l’aspettativa di vita del sistema potrebbe essere inferiore.

I sensori elettrochimici per rivelazione di CO hanno una durata stimata superiore a tre anni quando utilizzati all’interno di autorimesse o parcheggi, e di due anni per applicazioni in laboratori e ambienti industriali.

L’importanza delle verifiche periodiche nella rivelazione gas

Nell’ambito della rivelazione gas un ruolo cruciale è giocato dalle verifiche periodiche. La verifica periodica dei rilevatori gas ha l’obiettivo di controllare il corretto funzionamento dei rivelatori installati in campo.

La EN 60079-29-2 è la norma che stabilisce le modalità di manutenzione dei sistemi di rivelazione gas. Atmosfere esplosive Parte 29-60079-29-2: Selezione, installazione, uso e manutenzione dei rivelatori per gas infiammabili e ossigeno.

Definizione delle verifiche periodiche

A seconda del tipo di emissione (I0 o II0 grado) presente nell’ambiente che li vede installati, le verifiche dei rivelatori di gas andranno effettuate con cadenza periodica trimestrale o semestrale.

La periodicità delle manutenzioni deve essere definita dalla tipologia di strumenti installati in campo; dal livello di rischio dell’area di installazione; deve seguire le linee guida indicate dal costruttore.

Sensitron ha delle linee guida specifiche e definite per le verifiche:

  • Trimestrali: impianti con emissioni di livello 1 (Zona 1).
  • Semestrali: impianti con emissioni di livello 2 (Zona 2) o aree non classificate.
  • Annuali: impianti in Zona 2 o area non classificata dove sono presenti rivelatori a tecnologia IR.

Aree di rilevazione

La norma EN 60079-29-1 stabilisce che nelle aree a rischio di esplosione, quindi quelle classificate Zona 1 e Zona 2, il «Sistema» di rivelazione gas deve essere progettato e costruito in modo che possa far fronte a prevedibili esigenze operative. Tutti i componenti del sistema devono quindi essere conformi alla norma ed essere certificati almeno per quanto riguarda le performance. Solo una centrale rivelazione gas permette la corretta gestione di sensori gas. Essa infatti gestisce le diverse unità di misura necessarie (%LFL, ppm o % Vol.).

I rilevatori di gas Sensitron sono opportunamente tarati in fase di produzione. La loro soglia di allarme e l’intervallo di misura sono parametri modificabili su richiesta del cliente, direttamente presso i laboratori dell’azienda.

Perché installare un sistema rilevazione gas

  • La sicurezza sui luoghi di lavoro (D.lgs 81). Bisogna prevenire l’insorgenza di concentrazioni di gas tossiche ed esplosive nell’ambiente. L’ammoniaca è sia tossica che esplosiva, i refrigeranti sintetici (HFC ed HFO) ed il CO2 possono togliere ossigeno in ambiente creando pericolo asfissia, gli HC sono infiammabili e possono creare pericolo esplosione.
  • La salvaguardia dell’ambiente. La maggior parte dei gas refrigeranti sono dannosi per l’ambiente in quanto sono responsabili dell’impoverimento dell’Ozono e dell’innalzamento della temperatura terrestre. Il Regolamento F-GAS è una delle azioni della politica ambientale che l'Unione Europea ha deciso di adottare per contenere, prevenire, e ridurre le emissioni di gas fluorurati ad effetto serra.
  • Una ragione finanziaria. La continua ricerca di fluidi refrigeranti sempre più ecologici ha fatto sì che il loro costo aumentasse a dismisura ed in caso di perdita di gas refrigerante il dover provvedere alla ricarica del circuito è molto costoso. Altresì un sistema di refrigerazione e condizionamento parzialmente scarico consuma più energia di uno carico.
  • Adeguamento ambienti e macchinari alle norme vigenti. Le norme a cui conformarsi sono molteplici (F-Gas, EN378, EN60335, EN60079-10-1 ecc.) ed il non conformare il proprio ambiente alle norme fa sì che si possa incorrere in sanzioni.

Risulta quindi evidente quanto sia necessario installare dei sistemi di rilevazione di gas e provvedere a corrette verifiche periodiche e a interventi di manutenzione sugli impianti e sui rivelatori, per prevedere sia danni a persone e cose e sia per salvaguardare l’ambiente.