Incontrarsi nel Metaverso: verso un mondo Phygital

Quali Opportunità e Sfide per il settore della manutenzione?

  • Novembre 18, 2022
  • 84 views
  • Incontrarsi nel Metaverso: verso un mondo Phygital
    Incontrarsi nel Metaverso: verso un mondo Phygital

In questi mesi stiamo assistendo all’accelerazione di una “nuova” rivoluzione che estenderà Internet ed il digitale al Metaverso, un mondo completamente virtuale che si sovrappone al mondo fisico in cui si accede attraverso Avatar che riproducono la nostra presenza in digitale e con i quali ci si può muovere all’interno di una piattaforma digitale. Si tratta di una evoluzione tridimensionale di Internet.

Oggi, però, parlare di Metaverso è un pò come parlare di internet negli anni Settanta. Pur essendo qualcosa che formalmente esiste da tempo, si tratta di un concetto difficile da definire esattamente. Di fatto il termine “Metaverso” - unione di “meta” (dentro) e “verso” (abbreviazione di “universo”) - è un neologismo coniato da Neal Stephenson nel 1992 nel libro di fantascienza cyberpunk “Snow Crash”, che già trent’anni fa prefigurava una realtà virtuale condivisa tramite internet. Tuttavia, solo recentemente stiamo assistendo ad una massiva diffusione di mondi virtuali tridimensionali in rete che, potenzialmente, potranno rappresentare qualsiasi dimensione fisica con molteplici utilizzi. Le idee, però, sono ancora confuse e le reali implicazioni ancora poco chiare.

Nonostante queste apparenti difficoltà a concretizzare cosa sia effettivamente il Metaverso, non c’è dubbio che il Metaverso riguarderà da vicino ognuno di noi.

In tale contesto è necessario considerare il Metaverso non solo una tecnologia, ma piuttosto una nuova forma di comunicazione totalmente immersiva ed una possibilità concreta di sviluppare nuove idee, nuove esperienze, nuove competenze e nuove opportunità di lavoro.

E’ anche evidente che oggi, il grado mediatico del Metaverso è elevato e probabilmente anche più impattante rispetto a quello economico. Tuttavia, l’impatto sull’economia è destinato a crescere velocemente. Secondo un recente report pubblicato da Ernst & Young l’economia del Metaverso ha già raggiunto i 350 miliardi di dollari. Mentre Bloomberg Intelligence ha stimato che entro il 2024 il mercato relativo a questo comparto varrà 800 miliardi di dollari, e per McKinsey il suo valore potrebbe crescere fino a 5.000 miliardi di dollari entro il 2030. Intanto, la BNP Paribas ha annunciato anche l’emissione sul comparto EuroTLX (MTF) di Borsa Italiana del Tracker Certificate Open End sull’indice Bloomberg Metaverse Net Return (EUR) che offre agli investitori la possibilità di cogliere le opportunità di crescita delle azienda facenti parte di questo settore.

Ma di fatto la spinta verso il Metaveso non è solo legata alla ricerca di nuove fonti di profitto. La questione è di grande importanza sia nella sfera sociale sia nella sfera lavorativa. Nel Metaverso alla mimica facciale, ed al linguaggio del corpo si aggiunge la “condivisione”. Ci si potrà per esempio passare di mano in mano un prototipo di un macchinario oppure piuttosto che limitarsi a guardare un video si potrà assistere o partecipare virtualmente alla fase di manutenzione di un macchinario. Questo nuovo universo virtuale impatterà anche sul mercato del lavoro, con l’aumento importante delle ricerche di figure ben definite.

Al momento non sembra ancora possibile pensare al metaverso come un “sostituto” del mondo reale. E’ però vero che già ora il virtuale, con i suoi confini illimitati, si sta configurando come un “universo” in grado di offrire opportunità sempre nuove. Chiunque abbia usato Second Life, una sorta di metaverso di prima “generazione”, sa che la grafica e l'immersione non erano di alta qualità non rendendo immediata la senzazione di “immersione”. Oggi, il realismo del Metaverso ha fatto passi da gigante, ma c'è ancora molto da fare.  Tra le principali sfide nel Metaverso ci sono il realismo, l’interoperabilità e la condivisione. Tutt’oggi Il Metaverso è un'esperienza bidimensionale in cui manca il “tatto”. Per ora nel Metaverso non ci sono sapori, profumi, non esiste il peso delle cose. La vera sfida è quela di lavorare sui sensi nel Metaverso, cercando di rendere l’”esperienza” il più realistica possibile. Consideriamo poi la sfida di operare nel Metaverso come se fosse un singolo spazio. Nella nostra realtà analogica quotidiana, se hai una penna, puoi portarla con te ovunque. Nel Metaverso, questo non è ancora possibile. Gli spazi non sono interoperabili. Infine, c’è la sfida della condivisione. Questa sfida è la più accessibile. Già oggi, il Metaverso rende facile andare al cinema insieme. Quasi undici milioni le persone hanno partecipato a due concerti virtuali organizzati da Fortnite nel 2020 e nel 2021. Tuttavia, da un punto di vista sociale, sarà interessante analizzare come ci adatteremo a questa nuova forma di condivisione, perché, nella vita reale, la socializzazione è spesso un fatto imposto, e solo a volte una scelta; mentre nel Metaverso la socializzazione è una scelta.

Da questo punto di vista la questione critica diventa: Di che tipo di esperienza stiamo parlando quando ci riferiamo al Metaverso? Quale impatto avrà il metaverso sul mondo industriale?

Sappiamo che il Metaverso integra varie tecnologie (es. blockchain, intelligenza artificiale, ecc.) per generare aumentata esperienze immersive basate sulla realtà e per stabilire una connessione tra mondo reale e virtuale. Pertanto, oggi una delle principali opportunità offerte dal Metaverso nell’ambito industriale è quella di poter simulare idee e progetti, utilizzando risorse reali in un mondo virtuale per testare la sicurezza e l’efficienza dei processi e la qualità dei prodotti in modo da eliminare qualsiasi problema prima della produzione nel mondo reale. Nel futuro prossimo, il Metaverso potrebbe anche aiutare a risolvere il problema del divario di manodopera qualificata, un problema persistente per l'industria da decenni. Quando pensiamo al Metaverso in ambito industriale, dobbiamo pensare ad un approccio più umano-centrico. L'automazione ci sarà, ma il Metaverso potrà essere un “strumento” affinché gli esseri umani facciano parte dello stesso processo di controllo. Nel contesto industriale il Metaverso potrebbe essere utile per accelerare processi come riparazioni/manutenzione, avvio di nuove linee di produzione, monitoraggio remoto/risoluzione dei problemi, controllo remoto e formazione. In generale, i vantaggi legati all’implementazione del Metaverso nel contesto industriale potrebbero essere significativi perché tale tecnologia potrebbe essere uno strumento utile anche per la formazione multidisciplinare in tempo reale senza ostacoli geografici riducendo non solo i costi ma anche riducendo la barriera alla comunicazione attraverso diversi le lingue.

Di fatto però, la consapevolezza è che ad oggi la tecnologia del Metaverso è ancora in fase di sviluppo e necessita ancora di notevoli sforzi per l’attuazione, per garantire per esempio la protezione e la sicurezza dei dati (privacy e cybersecurity) – basti pensare che i governi di tutto il modo stanno lavorando a specifiche normative che regolareranno le attività umane all’interno del Metaverso. Altro aspetto non secondario è legato alla “qualità” delle esperienze immersive attraveso una connessione stabile – nonostante la connessione 5G non sia diffusa su tutto il globo si sta già testando la tecnologia 6G, standard in arrivo nel 2029, passaggio da giga a tera economy che rappresenterà sicuramente una frontiera interessante per le applicazioni nel Metaverso e che dipenderà dalla capacità dei singoli Governi di guidare adeguatamente la trasformazione digtale.

Il digitale sta portando una “democratizzazione”, aprendo l’accesso a mondi nei quali prima non entravano tutti. In quest’ottica siamo siamo consapevoli che il Metaverso rappresenta una nuova tecnologia destina a cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare di “innovare”, per “rinnovare” il nostro futuro. Non ci resta che continuare a sperimentare per vedere il cambiamento come un’opportunità per la nostra esistenza.

Antonella Petrillo, Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”