Sensori radar ad onda guidata in impianti petrolchimici

350 sensori radar ad onda guidata VEGAFLEX 81 e 86, costruiti ad hoc da VEGA, effettueranno la misura di livello e pressione di processo in uno dei più grandi impianti di produzione di etilene al mondo nella Siberia occidentale

  • Il VEGAFLEX 86, con le sue sonde a fune e a barra facilmente sostituibili, consente una misura affidabile ed esente da manutenzione, indipendentemente dalle caratteristiche del prodotto
    Il VEGAFLEX 86, con le sue sonde a fune e a barra facilmente sostituibili, consente una misura affidabile ed esente da manutenzione, indipendentemente dalle caratteristiche del prodotto

Gli impianti per la produzione di olefine come l’etilene, i cosiddetti steam cracker, si annoverano tra le più grandi e complesse installazioni petrolchimiche. Al loro interno si ottengono sostanze chimiche di base per circa il 30% di tutti i prodotti petrolchimici. La realizzazione di questo tipo di impianti sul permafrost siberiano rappresenta una sfida non in­differente: le condizioni ambientali estreme richiedono straordinarie prestazioni in termini di know-how, qualità ed esperienza. A partire da quest’anno, 350 sensori radar ad onda guidata VEGAFLEX 81 e 86 costruiti ad hoc effettueranno la misura di livello e pressione di processo in uno dei più grandi impianti di produzione di etilene al mondo situato nella Siberia occidentale.

I 350 sensori VEGAFLEX sono stati realizzati senza perdere mai di vista le difficili sfide poste dalle condizioni ambientali vigenti negli impianti di destinazione. La misura di livello deve funzionare in maniera affidabile anche in presenza di pressioni di processo estreme, temperature dei prodotti molto elevate e variabili, nonché temperature ambiente inferiori ai -50 °C. Oltre alle esecuzioni speciali è stato necessario anche realizzare soluzioni di installazione ad hoc. Le condizioni locali hanno inoltre richiesto un timing minuzio­so, imposto non tanto dal committente, quanto dal fatto che, per tra­sporti pesanti eccezionali, l’area su cui sorge l’impianto è accessibile attraverso i fiumi Tura e Tobol in media per 45 giorni, l’unico periodo in cui il gelo non regna sovrano. Ognuno dei 350 strumenti è fornito in una specifica esecuzione; i VEGAFLEX 81 e 86 sono stati realizzati come soluzione completa – confezionati, montati e pronti all’uso – con bypass. Un’altra trentina di sensori in esecuzione speciale sono desti­nati all’impiego in caldaie a vapore ad alta pressione.

La sfida della complessità dei processi

Per la misura di livello e interfaccia, Linde Engi­neering si affida ai sensori radar ad onda guidata di tipo VEGAFLEX 81 e 86. I sensori VEGAFLEX 86 sono impiegati ovunque vigano temperature estreme e pressioni elevate. Sono predestinati all’impiego in applicazioni che richiedono tassati­vamente una lunga durata utile e un funzionamen­to esente da manutenzione. Nelle caldaie ad alta pressione dell’impianto garantiscono una misura precisa grazie alla correzione automa­tica del tempo di andata e ritorno degli impulsi, indipendentemente dagli influssi del vapore saturo.

Negli impianti per la produzione di etilene, i pro­cessi richiedono un monitoraggio costante e si­curo delle fasi nei liquidi coinvolti. Il VEGAFLEX 81 rileva ininterrottamente la separazione delle sostanze di processo. Per risparmia­re costi di trasporto, montaggio e messa in servizio e ridurre al minimo gli oneri, per il progetto siberiano tutte le esecuzioni con bypass sono state realizzate premontate e preimpostate. Tutti i singoli componenti dell’impianto devono combinarsi perfetta­mente.

Robusti e senza componenti meccanici

I sensori radar ad onda guidata sono resistenti e perfettamente idonei all’impiego negli impianti petrolchimici. Qui misurano in maniera affidabile i livelli delle olefine nei processi criogenici, an­che con valori di densità variabili. Una seconda guarnizione di processo dei sensori VEGAFLEX, la cosiddetta Second Line of Defense, offre un’ul­teriore protezione.

Gli strumenti radar ad onda guidata sono vantag­giosi anche sul piano della manutenzione. Poiché lavorano senza parti mobili meccaniche, consen­tono un esercizio praticamente ininterrotto.