Dalla cultura della sicurezza alla cultura della responsabilità

L'importanza di essere onesti: adottare un modello di gestione integrato alla realtà azienda

  • Marzo 16, 2015
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Verso nuovi stili di vita: un cambio culturale

Confesso che il sottotitolo di questo articolo fa riferimento al titolo della commedia di Oscar Wilde "The Importance of Being Earnest" che gioca sull'equivoco del poter essere inteso sia come "L'importanza di chiamarsi Ernesto", sia come "L'importanza di essere onesto". Mi è venuto in mente perchè, fuori dalle facezie di una commedia, la storia della legislazione, della giurisprudenza e della pratica della Sicurezza e Salute sul Lavoro, SSL, ha portato oggi molti imprenditori virtuosi e molte imprese, piccole o grandi, al punto di voler essere sinceri e senza alibi o scappatoie, onesti verso loro stessi e verso la società, adottando un modello di gestione unico e realmente integrato alla realtà aziendale evitando così la logica dei doppi binari che ha chiuso spesso la valutazione dei rischi e la prevenzione degli infortuni al mero e minimo adempimento di legge (escludendo così non solo ogni tentativo di benessere organizzativo, ma addirittura ogni aspirazione al miglioramento). E perchè mai l'hanno fatto e/o lo dovrebbero fare gli altri che non l'hanno ancora fatto? Alcuni per la consapevole scelta di essere etici e trasparenti, verso il proprio personale e verso la società, altri perchè si sono accorti che una gestione senza sotterfugi è semplicemente conveniente, essendo efficiente e soprattutto efficace nel raggiungimento degli obiettivi aziendali, anche quelli economici. Vediamo allora come siamo potuti arrivare a questo punto, riconsiderando, in un breve escursus storico, la più recente evoluzione, in Europa, dei quattro elementi costituenti della SSL.

 

 

L'approccio alla sicurezza si è focalizzato negli anni '70 sulla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali potenziando la Health Protection per passare poi alla Health Promotion degli anni ?80/'90, attuata attraverso la formazione, la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori; infine ha recentemente puntato sulla cultura della sicurezza, considerata in stretta connessione con la cultura della qualità (negli ambienti di lavoro e/o di vita in generale).

 

La concezione della salute negli anni '70 ha puntato sullo studio dell'influenza dei fattori biologici, psicologici e sociali nella genesi della malattia per poi prestare maggiore attenzione ai fattori organizzativi e infine, dopo il D.Lgs 81/2008, sul considerare la salute sul lavoro come stato di benessere (well-being in inglese) psicofisico e sociale e non come assenza di malattia.

Il tipo di causalità e le caratteristiche degli effetti in caso di danno sul lavoro (infortunio o malattia professionale), hanno negli anni '70 maggiormente valutato l' interazione tra lavoro, individuo e contesto, mentre negli anni ?50/'60 era prevalsa l'interazione individuo-ambiente con una causalità lineare.

 

 

Nell'analisi degli infortuni o della genesi della malattia professionale, dalla fine degli anni '90 si è passato a un reale approccio sistemico e a una causalità circolare, con conseguente ricaduta (in termini di assenza di benessere) sul sistema individuo organizzazione.

La strategia di intervento che negli anni ?50/'60 era stata prevalentemente incentrata sulla cura dei danni fisici e mentali, si è centrata in seguito sulla prevenzione e infine sulla promozione della cultura della salute e della sicurezza.

In conclusione i quattro elementi considerati puntano tutti, oggi, a un approccio culturale alla SSL come aspirazione al benessere personale sui luoghi di lavoro e di vita, e come ricerca del benessere organizzativo da parte dei datori di lavoro che hanno il dovere di promuoverlo, con ottica sistemica, nell'organizzazione che ciascuno di loro dirige. Ciò comporta promuovere l'adozione di nuovi stili di vita, di atteggiamenti più responsabili verso la qualità della vita, la salute, l'ambiente e le risorse naturali e energetiche, le risorse economiche, la società, sia da parte dei lavoratori sia da parte dei datori di lavoro.

Giuseppe Angelico,

Consulente per la gestione integrata dei sistemi di Qualità, SSL, Sostenibilità

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