La manutenzione degli asset come parte integrante delle strategie di business aziendali

Intervista esclusiva a Giancarlo Terzi, Vice Presidente Field Service di Schneider Electric Italia

  • Giancarlo Terzi, Vice Presidente Field Service di Schneider Electric Italia
    Giancarlo Terzi, Vice Presidente Field Service di Schneider Electric Italia
  • Una vista dello stabilimento Schneider Electric di Stezzano, in provincia di Bergamo
    Una vista dello stabilimento Schneider Electric di Stezzano, in provincia di Bergamo
  • Schneider Electric si propone come partner strategico offrendo non semplicemente una lista di soluzioni, bensì un percorso in cui la gestione e manutenzione degli asset in tutto il ciclo di vita diventa parte integrante delle strategie aziendali
    Schneider Electric si propone come partner strategico offrendo non semplicemente una lista di soluzioni, bensì un percorso in cui la gestione e manutenzione degli asset in tutto il ciclo di vita diventa parte integrante delle strategie aziendali
  • Oggi con il digitale è possibile abbandonare la logica reattiva a favore di attività di manutenzione proattive, preventive e, ad alcuni livelli, anche predittive
    Oggi con il digitale è possibile abbandonare la logica reattiva a favore di attività di manutenzione proattive, preventive e, ad alcuni livelli, anche predittive

Intervenuto ai microfoni di Manutenzione & Asset Management, Giancarlo Terzi ha raccontato le strategie di Schneider Electric che, con la sua rinnovata offerta di Service, si propone oggi come partner strategico per le aziende impegnate ad affrontare step cruciali come la transizione digitale ed energetica.

Oggi più che mai in questi tempi incerti il tema della business continuity rappresenta un focus di primo piano. Schneider Electric si propone in questo senso di aiutare le aziende attraverso una proposta di “partnership strategica”. Di che cosa si tratta?

Per rispondere alle esigenze di continuità operativa negli scenari complessi che affrontiamo è essenziale adottare un approccio di collaborazione. Servono competenze molto approfondite e serve un progetto creato realmente a misura dell’azienda in base alla sua situazione di partenza, allo status degli asset, alle risorse umane e economiche disponibili. Schneider Electric si propone come partner strategico offrendo non semplicemente una lista di soluzioni, bensì un percorso in cui la gestione e manutenzione degli asset in tutto il ciclo di vita diventa parte integrante delle strategie con cui l’azienda persegue i suoi obiettivi di business e operativi. 

Essere opportunamente strutturati e preparati per affrontare qualsiasi evento o scenario possibile, permette alle aziende di evitare conseguenze molto gravi per il business e con il nostro approccio noi vogliamo fornire alle aziende una solida strategia, indispensabile, che faccia uso di tutte le tecnologie digitali che oggi consentono una maggiore resilienza, e permetta loro di acquisire una capacità di analisi veloce, efficace ed agile che consenta di prendere le decisioni più opportune sulla base di dati concreti e puntuali. Identificando insieme i processi vitali per l’azienda, si possono stabilire le priorità e le strategie che permettono di operare in qualunque situazione.

Parlando di manutenzione in particolare, uno degli step principali della strategia proposta da Schneider è quello del monitoraggio continuo degli impianti. Quali sono gli strumenti di cui vi avvalete a questo proposito? (piattaforme cloud, analytics, realtà aumentata ecc.)

Il principale alleato delle aziende per il monitoraggio continuo degli asset è il digitale. Quando il digitale entra nell’impianto, è possibile sfruttare tutto il potenziale dell’Internet of Things per connettere gli asset, raccogliere dati diversi sul loro funzionamento, sul consumo energetico etc. L’offerta Schneider Electric consente di utilizzare in vari modi tutte queste informazioni con una gamma di software Advisor e piattaforme. EcoStruxure Augmented Operator Advisor ad esempio è l’applicazione che consente agli operatori di “sovraimporre” all’immagine fisica di una macchina o componente i dati critici raccolti in tempo reale, accelerando la diagnostica e il troubleshooting anche grazie alla possibilità di accedere “in diretta” a risorse di supporto, esperti remoti, documentazione, guide passo-passo. Abbiamo predisposto Advisor che poggiano su un cloud sicuro a disposizione dei clienti, integriamo algoritmi smart, che si basano sul Machine Learning, per aiutare ad esempio a prevedere i potenziali guasti prima che si verifichino ottenendo allarmi che consentono di agire in modo preventivo. Con gli Advisor offriamo inoltre il supporto dei nostri esperti da remoto 24/7, una opportunità di remotizzazione che in questi mesi abbiamo dovuto sperimentare sul campo a causa dell’emergenza sanitaria. 

La recente spinta alla digitalizzazione ha convinto molte aziende a investire in tecnologie all’avanguardia. Avete riscontrato anche voi questo relativo “salto di qualità” nel mondo industriale? E quanto è importante per voi avere a che fare con aziende sempre più ricettive nei confronti del digitale?

L’investimento in digitalizzazione nell’ambito industriale, energetico è in crescita, anche sulla spinta di piani che supportano l’innovazione quali Transizione 4.0, che amplia ancora di più le tipologie di investimenti innovativi per i quali si ottengono vantaggi. Negli ultimi mesi è emerso chiaramente tra i nostri clienti che chi era già più “avanti” sul digitale è stato più rapido nell’adattarsi alla situazione senza precedenti che si è creata con il lockdown di questa primavera. Parliamo di strumenti per ottenere più agilità, flessibilità al cambiamento delle esigenze dei clienti, delle caratteristiche del mercato, della supply chain. C’è sicuramente una chiarezza ora molto maggiore del vantaggio che la leva digitale può dare e sì, questo è fondamentale per Schneider Electric in quanto la nostra proposta alle aziende è orientata all’integrazione piena del digitale nel mondo dell’energia, dell’automazione, nella gestione dei processi, degli edifici, delle infrastrutture. È la chiave del futuro in termini di competitività e anche in termini di sostenibilità ambientale ed economica della crescita, del rilancio. 

Il rovescio della medaglia. Uno dei maggiori ostacoli alla transizione digitale in Italia è spesso la carenza di infrastrutture adeguate, ancora limitata rispetto ad altri paesi altrettanto industrializzati. Riscontrate anche voi questa problematica? 

Sappiamo che questa problematica esiste e in alcune zone del nostro paese l’accesso al digitale con caratteristiche adeguate alle implementazioni innovative è difficoltoso, ma la situazione è in miglioramento. Vediamo molto positivamente come le istituzioni stiano lavorando per dotare di una rete all’avanguardia anche le aree periferiche. L’Italia è un paese di piccole medie imprese organizzate per distretti, capillari su tutto il territorio, la connessione di queste aree è chiave per la competitività del sistema paese

In questo senso, la vostra proposta di Service va a intercettare aziende “già digitalizzate” o vi ponete anche come ispiratori di un percorso di transizione digitale che, magari, esse hanno difficoltà a intraprendere da sole? 

La nostra proposta di service va a intercettare tutto il mercato. Anzi, il Service si dimostra spesso uno dei “punti di partenza” che le aziende capiscono maggiormente, di cui colgono in modo più immediato le potenzialità in ottica di digitalizzazione.
 Noi accompagniamo il cliente a partire dalla sua situazione di partenza in quattro step, il primo dei quali è un audit che valuta la situazione, le performance e i rischi. La nostra proposta si focalizza in particolare sull’aspetto dell’energia, che è fondamentale elemento di continuità operativa, per evidenziare ciò su cui è opportuno intervenire. Il cliente prende le sue decisioni poi sulla base di una relazione completa che noi presentiamo insieme a una proposta di mitigazione dei rischi con una strategia di manutenzione e modernizzazione, adattata in base alle risorse e alle peculiari necessità dell’azienda. Chiaramente se è necessario uno step di digitalizzazione di partenza questo è incluso in questa nostra proposta, a partire dalla quale poi si lavora con il cliente. 
Si crea un percorso di implementazione, che prevede fin dall’inizio anche aspetti quali il fine vita degli asset, la loro sostituzione o l’opportunità di retrofit – alimentando tra l’altro una economia circolare sostenibile –, e in questo percorso si inserisce la “trasformazione digitale” dei sistemi che permette poi di compiere i passi in avanti più importanti che sono quelli legati all’adozione di strategie di monitoraggio continuo. In questo senso noi siamo al fianco del cliente a 360 gradi con un “Connected Service Hub”, una centrale operativa costituita da specialisti service in grado di supportare il cliente, anticipare i problemi e limitare i rischi di fuori servizio. Grazie ad un mix di competenze, esperienza di settore e strumenti digitali (piattaforme cloud, analytics, software specifici, modalità di connessione e comunicazione sicure) il CSH è in grado di erogare servizi digitali come “EcoStruxure Asset Advisor”, attraverso il quale può monitorare – 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 – i sistemi connessi, trasformando i dati raccolti in informazioni utili a prendere decisioni migliori. 

L’importanza della manutenzione industriale. Ritiene che la cultura di una buona manutenzione industriale in Italia sia sufficientemente diffusa? E cosa si dovrebbe fare ancora per far sì che venga percepita sempre più come un investimento anziché come un costo fine a se stesso?

Le aziende sono consapevoli del valore della manutenzione in ambito industriale e in generale dei sistemi quali la distribuzione elettrica. Tutte le tendenze nel settore evidenziano che c’è una crescente richiesta di flessibilità, continuità produttiva, affidabilità: bisogna garantirsi la disponibilità dell’impianto e perché questa sia massima il punto fondamentale è adottare le giuste strategie di monitoraggio e di manutenzione. Oggi con il digitale possiamo abbandonare la logica reattiva – che a livello di imprese più piccole al momento è ancora diffusa – a favore di logiche di manutenzione proattive, preventive e a certi livelli finanche predittive. Quello che è importante capire è che la strategia di manutenzione giusta può essere un mix di questi approcci: studiando un piano adeguato che guardi a tutto il ciclo di vita, come facciamo noi quando lavoriamo con i nostri clienti, possiamo stabilire priorità, identificare delle strategie di manutenzione diversa a seconda della criticità di ogni asset La manutenzione è un costo importante, ma i rischi e i costi di un fuori servizio possono avere impatti estremamente critici dal punto di vista finanziario. Attraverso l’innovazione digitale possiamo ottimizzare i costi di manutenzione, ridurre i rischi di fermo della produzione, e allungare la vita utile degli assets stessi.

In conclusione, quali sono gli obiettivi di Schneider Electric per il prossimo futuro? 

Recentemente abbiamo commissionato a IDC una ricerca sui temi del service, da cui è emerso che affidarsi a un fornitore di servizi capace di affiancare – sul campo e in remoto – porta molti vantaggi. Il 40% degli interpellati ha dichiarato di avere visto migliorare l’efficacia o la qualità del service; il 38% ritiene di avere raggiunto più efficienza operativa, il 36% più resilienza. Molti percepiscono anche i vantaggi di poter adottare best practice collaudate e una crescita delle competenze del personale interno, che aiuta a ridurre lo skill gap.
Questi dati servono a farci perseguire con ancora più convinzione il nostro obiettivo, che è essere partner fidato ed esperto per tutte le aziende che si rivolgono a noi, nei nostri vari business, rafforzando sempre più il nostro approccio di collaborazione e di service. 
Crediamo che questa sia la strada maestra per affrontare la complessità degli scenari che viviamo e le trasformazioni che si renderanno necessarie per mantenere e accrescere la competitività, e pensiamo anche che una nuova visione del service possa aiutare le aziende a fare propri tutti i valori e i vantaggi della transizione digitale e della transizione energetica che spinge verso la decarbonizzazione, l’elettrificazione, la decentralizzazione, puntando a una crescita sostenibile nel suo complesso e compatibile con le risorse del pianeta. Questi obiettivi che possono sembrare altisonanti, di fatto, si traducono anche in moltissime scelte quotidiane a livello granulare che avvengono nelle aziende, comprese le scelte di manutenzione: un componente che funziona al meglio, che è ammodernato, è ad esempio un componente che consuma meno energia. Moltiplichiamo il minor consumo per tutti i componenti di una macchina, per tutte le macchine di un impianto e capiremo quindi come strategie di service evolute possano contribuire in modo significativo anche alla sostenibilità, specie in settori altamente energivori. 

Alessandro Ariu
a.ariu@tim-europe.com