La manutenzione delle città

Come si sono evoluti negli ultimi anni approcci e metodologie di utilizzo

  • Dicembre 15, 2015
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    La manutenzione delle città

Dieci anni fa, come sezione regionale Aiman, organizzammo ad Ancona, nella splendida cornice del Teatro delle Muse, un evento intitolato: "Manutenzione della citta, nuove regole per la manutenzione urbana, la conservazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale". All'evento parteciparono alcuni fra i principali studiosi italiani della materia e vi fu persino una discreta partecipazione di pubblico, un centinaio di persone in tutto.

Fra i temi trattati: i laboratori di quartiere, il global service dei fornitori di servizi, la formazione e la certificazione degli operatori, la qualificazione del personale, la diagnostica tecnica precoce e i controlli non distruttivi, la percezione dei servizi comunali e la soddisfazione degli utenti.

 

Cosa è cambiato in questi anni? Quali obiettivi sono stati raggiunti e quali no? Perché? Sul global service dei fornitori di servizi ho avuto un ottimo riscontro nel comune dove abito. La questione richiede un piccolo preambolo: il global service come è stato da molte parti teorizzato, che prevede la figura di  un main contractor il quale si rende responsabile verso il "cliente" delle azioni manutentive svolte da diversi subfornitori sulla base di parametri di prestazione concordati rispetto ad un determinato gruppo di beni.

 

Questa specie di matrimonio fra partner, non è stato praticamente mai applicato nella manutenzione urbana in carico alla Pubblica Amministrazione, e ciò per diversi motivi.

 

Ciò nonostante il global service presenta delle linee guida, dei percorsi, molto interessanti anche quando applicate solo parzialmente.

Nel comune dove abito l'assessore ai lavori pubblici, qualche settimana fa ha convocato i fornitori che garantiscono il servizio di sgombero della neve nei 400 chilometri di strade comunali di montagna di sua competenza, per rinnovare i contratti.

Va osservato che gli "spalatori" sono perlopiù contadini abitanti nelle rispettive zone di intervento che svolgono il lavoro di sgombero usando i trattori delle loro aziende agricole conoscendo molto bene il territorio loro assegnato che vivono ogni giorno da vicino.

 

L'incontro e l'elaborazione delle esigenze dei fornitori e della Pubblica Amministrazione, ha prodotto un nuovo contratto full service, o come lo volete chiamare, che comprende assieme allo sgombero della neve, le operazioni di sfalcio, pulizia delle cunette e manutenzione ordinaria del manto stradale.

 

Il tutto con un incremento di circa il 45% dei costi, ma con una prospettiva di servizi molto più ampia ed articolata. In pratica il contadino-spalatore, rappresenta un "owner" nell'esercizio delle strade a lui assegnate con l'obiettivo di mantenerne la disponibilità

per 365 giorni l'anno.

 

La tecnologia ha permesso poi di contenere l'inevitabile aumento di costi a livelli minimi. Su tutte le macchine operatrici è stato installato un GPS che consente un controllo remoto delle prestazioni orarie, e per ciò che riguarda la manutenzione ordinaria, la Pubblica Amministrazione, interviene al termine del lavoro con il collaudo, sollevando il fornitore dal dover rispondere del lavoro svolto, cosa che avrebbe complicato enormemente il processo e fatto lievitare i costi. Pensate solo alle implicazioni assicurative.

 

Continua a leggere l'articolo di Maurizio Cattaneo, Amministratore Unico di Global Service, sul numero di Dicembre 2015 di Manutenzione T&M

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