La manutenzione predittiva e preventiva a bordo

Questo il titolo del Workshop dedicato all’analisi dei lubrificanti che si terrà il 30 marzo all’interno della prossima edizione di SEA-TEC

  • Marzo 14, 2017
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  • La manutenzione predittiva e preventiva a bordo
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    La manutenzione predittiva e preventiva a bordo

Il prossimo 29-31 marzo si terrà la manifestazione SEA-TEC, la Rassegna Internazionale di Tecnologie Subfornitura e Design per Imbarcazioni, Yacht e Navi, presso il Complesso Fieristico Marina di Carrara.


All’interno della manifestazione, nella mattinata del 30 marzo, avrà luogo presso la Sala Convegni Centro Servizi un Workshop intitolato “Manutenzione Predittiva e preventiva a bordo”, dove grande risalto avrà il tema dell’analisi dei lubrificanti, evidenziando l’importanza che questo fattore riveste nel permettere una corretta attività di manutenzione sui natanti.

La sessione avrà inizio alle 10,30 con un intervento di Mecoil Diagnosi Meccaniche dal titolo “Nuovi strumenti onboard per la manutenzione preventiva in campo nautico”. Alle 11 sarà quindi la volta di Sicurmar Sas, che affronterà il tema dei “Controlli non distruttivi per la manutenzione predittiva”. Chiuderà i lavori Karberg & Hennemann, che alle 11,30 introdurrà l’argomento della “Manutenzione preventiva attraverso la filtrazione fine di lubrificanti e combustibili”.

Come tutti i componenti meccanici, anche le imbarcazioni necessitano di manutenzione. Ecco perché attraverso un programma di analisi di lubrificanti è possibile individuare le componenti critiche dei componenti idraulici.

Durante il Workshop saranno quindi presentate le migliori soluzioni per permettere di risolvere tali criticità, alcune delle quali vengono citate qui di seguito.

Nuovi strumenti onboard per la manutenzione preventiva in campo nautico

Oggi una nave da diporto (ed in tale categoria rientrano la maggioranza degli Yachts che incrociano nel Mar Mediterraneo) è una vera e propria “cittadella” navigante, dotata di confort eccezionali ed infrastrutture molto spesso introvabili sulla terraferma. Ne consegue che per il funzionamento inappuntabile di una simile “piattaforma” oltre all’energia (diversi MeW giornalieri, abitualmente) a disposizione illimitata servano una miriade di “tools” appositamente progettati i quali a loro volta richiedono cure e precauzioni nell’impiego, ad evitare avarie molto pericolose. Dai cogeneratori, ai thrusters o ai sistemi di controllo del rollio, tutto deve poter funzionare in maniera inappuntabile. Il mercato è volatile/volubile ed un auspicabile noleggio è quasi sempre just in time, per cui il fermo tecnico per un guasto imprevisto può creare una infinità di problemi nei confronti dell’armatore. Alla pulizia e decoro dell’opera viva e degli interni, deve corrispondere un’altrettanta puntuale pulizia dei sistemi meccanici imbarcati.

Le grandi quantità di combustibile necessarie per produrre tanta energia vanno gestite al meglio, evitando pericolose condense o contaminazioni da acqua, specie salata. Altrettanto dicasi dei propulsori principali o i diesel elettrici che in pratica devono operare 24/24 year round… L’olio lubrificante è l’elemento che garantisce un funzionamento ineccepibile dei meccanismi soggetti anche a lunghi periodi di inattività, per cui il suo corretto stoccaggio è uno dei presupposti per una crociera serena e felice.

Analisi periodiche dell’olio per verificare lo “stato di salute” dei componenti più critici, permettono di tenere sotto controllo l’inevitabile corrosione dovuta all’ambiente salmastro, oltre che a circoscrivere eventuali fenomeni di guasto. Tutto ciò nei propulsori, generatori, sistemi oleodinamici, etc. secondo le logiche del “conditions’ monitoring” evoluto che permettono di abbattere i costi di gestione, aumentando l’efficienza e sicurezza dei sistemi.

La tecnologia estremamente puntuale nel rilevare i “segnali deboli” offre soluzioni rapide, con risposte e certificati condivisibili via web. Ma c’è anche di più, oggi: siamo in grado di poter operare controlli, direttamente a bordo, rilevando tracce infinitesimali di contaminanti o metalli, che possono far ipotizzare un possibile problema meccanico. Si passa quindi dai controlli off-line e off-board alle analisi “onsite” grazie a strumenti di ultima generazione, nati a tale scopo. Un membro dell’equipaggio, previa giornata di training di base può analizzare e valutare secondo semplici “check list” i campioni prelevati dalle macchine più critiche. Un grande risparmio di tempo per chi ha la responsabilità di tali barche di grande prestigio!

Controlli non distruttivi per la manutenzione predittiva

È evidente che a bordo di una imbarcazione, qualunque sia la sua dimensione o il suo utilizzo, la sicurezza è un fattore fondamentale. Quindi la piena affidabilità di ogni meccanismo e di ogni sua struttura, perché ogni piccola avaria può trasformarsi in seria difficoltà, soprattutto se lontani dal nostro porto.

La tecnologia moderna mette a disposizione strumenti che possono individuare eventuali anomalie nella loro fase incipiente, consentendo così di ripristinare le condizioni ottimali di navigazione.

Metodi di controllo cosiddetti "non distruttivi", in quanto non vanno ad interessare direttamente la zona in esame, non prevedono asportazioni di materiale o manomissione dello stesso, ma agiscono come grandi amplificatori dei nostri sensi.

Il tatto, l'udito, la vista.

Si parla quindi di Termografia all'Infrarosso, di Ultrasuoni, di Liquidi Penetranti, sistemi diagnostici che possono svelarci ciò che le capacità umane non possono apprezzare.

I quadri elettrici di bordo, ad esempio, possono essere controllati in tempi relativamente brevi, con un rilievo termografico capace di evidenziare delta termici di centesimi di grado. Le eventuali temperature anomale riscontrate possono indicare un malfunzionamento molto prima di arrivare al guasto.

Ma anche la carena, in composito di vtr o in legno, può essere oggetto di controllo termografico per l'individuazione di anomalie strutturali, tipicamente assorbimento anomalo di umidità per fenomeni osmotici o precedenti riparazioni.

Fondamentalmente la risposta termica di un corpo è sempre in funzione del suo stato fisico, e solo rilevando le onde elettromagnetiche che trasportano l'energia termica da esso proveniente, nel campo dell'infrarosso, e analizzando il campo termico rilevato è possibile una diagnosi attendibile.

Molto interessante, ma anche molto spesso risolutivo, il connubio tra Termografia all'Infrarosso e Ultrasuoni. Una indagine qualitativa e una quantitativa. Con la prima si individua la zona critica, con la seconda si circoscrive, e le si attribuiscono le dimensioni.

Per ultimo un metodo che all'apparenza può essere considerato banale e semplice, i Liquidi Penetranti. Anche questo metodo amplifica ciò che la nostra vista non riesce a distinguere, piccolissime cricche in una saldatura, lesioni invisibili sul sartiame di una barca a vela, lesioni sugli assi elica.

Tutto questo per eliminare al massimo il rischio di avaria, e anche per proteggere a lungo un bene prezioso. La barca.

Filtrazione e rimozione d’acqua nell’olio idraulico

L’equipaggiamento idraulico è una parte essenziale sulle imbarcazioni. Caratterizzato da alte portate e piccolissime tolleranze, ciò stressa l’olio più di ogni altro sistema ad olio a bordo.

Normalmente l’equipaggiamento è spesso controllato da una stazione pompante centrale: in caso di cedimento in un sistema secondario si può contaminare l’olio di un altro sistema, provocando altro cedimenti. Nessun filtro a pressione può proteggere la pompa centrale soltanto un filtro off-line può controllare il livello sia delle particelle, acqua e resine.

Con una tolleranza tra 1 e 5 µm i componenti idraulici sono molto sensibili e una particella delle dimensioni della tolleranza può entrare e danneggiare la superfici dei componenti.

L’80% dei guasti nei sistemi idraulici è dovuto alla contaminazione dell’olio, ma i problemi suddetti sono dovuti ad additivi o prodotti di ossidazione normalmente sotto forma di morchie. Le morchie si depositano sulle valvole, sui cilindri, forzando l’equipaggiamento a lavorare a un flusso e a una pressione diverse per quelle per cui é stato progettato.

Filtrazione dell’olio riduttori e assorbimento di acqua

A causa dei pesanti carichi nei riduttori a bordo lo spessore del film di olio si riduce sotto il micron. Le particelle più grandi e l’acqua presente nell’olio porteranno immediatamente i denti dell’ingranaggio alla dittatura, quando sottoposti a pressione ed eventualmente a guasti. Allo stesso tempo alte pressioni producono calore che, se non rimosso dal sistema, porterà all’ossidazione e alla necessità di cambiare l’olio. Pertanto una filtrazione fine e una rimozione dell’acqua sono necessari, anche se non allo stesso livello di pulizia necessario nel sistema idraulico.


Per conoscere nel dettaglio le soluzioni proposte e partecipare al Workshop è sufficiente registrarsi all’evento iscrivendosi a questo link: http://sea-tec.it/?page_id=2805&lang=it