Adottare una visione integrata per una prevenzione sostenibile

L'importanza di implementare la cultura organizzativa della responsabilità sociale e della sostenibilità

  • Marzo 24, 2016
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  • Figura 1 - Il sistema di gestione della conoscenza relativa alla cultura della sicurezza e della prevenzione sostenibile
    Figura 1 - Il sistema di gestione della conoscenza relativa alla cultura della sicurezza e della prevenzione sostenibile

Norme tecniche, contesto, vision

Nel 2015 due standard, uno italiano e l'altro internazionale, hanno precisato ai professionisti della qualità, della sicurezza (safety & security) e della tutela ambientale e alle organizzazioni come è cambiato il contesto e qual è il punto di vista che conviene a tutti adottare, in quanto è quello che la realtà glocal di oggi e del prossimo futuro ci propone come il più idoneo a raggiungere i risultati positivi che le imprese (o meglio tutte le organizzazioni) e la società auspicano.

La prima norma, la UNI 10771, Consulenza di direzione (consulenza di management) - Valori, processo e competenze del servizio. Criteri applicative della UNI EN 16114, pubblicata nel marzo 2015, è una linea guida per la fornitura di servizi di consulenza (Management consulting - Values, process and competencies of services).

 

Nell'Introduzione ha un paragrafo "Contesto" nel quale la descrizione del mondo nel quale viviamo e esercitiamo la nostra professione è talmente esemplare per acutezza e efficacia di sintesi, che conviene riportarla qui quasi in toto.

 

"Il processo di globalizzazione ha cambiato il sistema mondo e in particolare alcuni tratti culturali (nuovi valori) e alcune prassi operative nell'economia, nella politica, nella società civile, nelle professioni e più in generale, ha mutato le interdipendenze tra il locale e il globale (glocal). In particolare due categorie di base, trasversali, stanno sempre più emergendo e di cui obbligatoriamente si deve e dovrà tenere conto: la responsabilità sociale e la crescita sostenibile. Il cambiamento culturale, politico ed economico della società richiede una visione sistemica. La visione sistemica si focalizza sulle interdipendenze culturali, economiche professionali e richiede una visione grandangolare e prospettica, per superare gli specialismi, andare oltre le famiglie di competenze tradizionali, comprendere i diversi attori in campo (stakeholder), sempre più numerosi e competitivi, governando i trade-off in una situazione sempre più critica di scarsità delle risorse".

 

Poi la norma dice, della sua stessa vision, che è quella di dare ..."un senso strategico e culturale all'agire consulenziale e, come richiedono i governi europei (Accordo di Lisbona, Direttiva Servizi 20067123/EC), offrire un sostanziale contributo all'economia per un mercato senza confini".

 

Le tipologie di consulenza manageriale sono elencate, nel paragrafo 5.3, come 1 la strategica, 2 quella per il cambiamento organizzativo (change management) e 3 quella relativa all'innovazione e sviluppo (business development); inoltre, al paragrafo 5.4 si individuano quali sono le Aree di applicazione specialistica del professionista consulente (o del corrispondente specialista interno all'organizzazione) che sono otto. Tra queste Aree tematiche c'è l'Area che riguarda Qualità, Ambiente, Sicurezza, Responsabilità sociale, che riguarda cioè ... "i sistemi che hanno la finalità di soddisfare le aspettative delle differenti parte interessate (stakeholder), con il monitoraggio della progettazione, della realizzazione e della gestione dei diversi processi dell'organizzazione". In breve potremmo forse dire che questa è l'Area della prevenzione sostenibile, avendo l'aggettivo sostenibile in sé le tre componenti ambientale, sociale (incluso sicurezza e benessere negli ambienti di lavoro e di vita) e economica. E infine, prendendo coscienza che si è raggruppato in uno specialismo unico tanti sistemi che normalmente sono appannaggio di molteplici consulenti si aggiunge un'annotazione che specifica "L'applicazione dei sistemi deve tendere ad una loro integrazione, attraverso la collocazione delle diverse componenti in un quadro sinergico, organizzativamente coerente".

 

La seconda norma tecnica che ha portato innovazione e freschezza all' Area professionale specialistica suddetta è stata la revisione della norma 9001, pubblicata nel settembre 2015. Chiara fin dall'inizio, enuncia nelle premesse:

 

"I principi di gestione per la qualità sono:

  • la focalizzazione sul cliente, customer focus;
  • la leadership;
  • la partecipazione attiva delle persone, engagement of people;
  • l'approccio per processi, process aproach;
  • il miglioramento, improvement;
  • il processo decisionale basato sulle evidenze, evidence-based decision making;
  • la gestione delle relazioni, relationship management."

 

 

Continua a leggere l'articolo di Giuseppe Angelico, Management Consultant per la gestione integrata dei Sistemi Qualità, SSL, Sostenibilità, e Morgan Aleotti, Management Consultant per l'implementazione del protocollo di Behavior-Based Safety, sul numero di marzo di Manutenzione T&M

 

Management Consultant per l'implementazione del protocollo di Behavior-Based Safety

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