Brevi riflessioni a seguito degli ultimi “accidenti”

Un bilancio di quello che, dopo il 2018, può a ben ragione essere definito un nuovo Annus Horribilis per il mondo dei trasporti

  • Dicembre 11, 2019
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    Brevi riflessioni a seguito degli ultimi “accidenti”

Il mondo dei trasporti non ha presentato significative novità positive nell’anno che si sta concludendo. Se da un lato, ad esempio, le Ferrovie dello Stato si aggiudicano una gara spagnola per l’alta velocità, dall’altro assistiamo in continuazione a ritardi ed avarie di veicoli e infrastrutture. Stesso discorso vale per il trasporto su strada.

Ci troviamo purtroppo a ridire cose già evidenziate nel passato, con la consapevolezza però che resteranno quasi certamente solo parole.

Quindi...

Il 2019 ci regala il secondo “annus horribilis” dopo il 2018, con crolli di ponti, frane e inondazioni.

E soprattutto con un coro continuo sulla necessità di fare manutenzione, perché solo con la Manutenzione si risolvono i problemi eccetera eccetera.

Tutto bello, se non fosse che coloro i quali ora parlano e pontificano (anche senza competenze) in questo modo, sono le stesse persone e aziende che, in condizioni non critiche, hanno sempre snobbato la Manutenzione come una cenerentola dei processi produttivi, come qualcosa che si può tagliare o non considerare quando i conti non tornano.

Ma nessuno si può tirare fuori, né i responsabili delle aziende a tutti i livelli né i politici di oggi e di ieri.

Vedere per credere la concessione ad Autostrade per l’Italia (ASPI) dove si legge che in caso di inadempienza degli obblighi convenzionali è la Concessionaria, previa diffida del Concedente, a riparare all’inadempimento stesso (articolo 8 della convenzione).

Troppo spesso gli aspetti commerciali di un rapporto travalicano le necessità manutentive, troppo spesso non c’è consapevolezza del rischio concreto o potenziale e della linea di responsabilità.

Discorsi già fatti, triti e ritriti, che passata l’emergenza vengono dimenticati.

La Manutenzione (del territorio, delle infrastrutture, dei veicoli) è un problema prima di tutto culturale e poi di risorse. Il che significa che è un problema che va oltre i Manutentori e che si può risolvere solo con una nuova e diversa volontà politica.

 

Bruno Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti A.I.MAN.