Le fotocellule che scongiurano il rischio di condensa interna

La soluzione proposta da SICK ha risolto i problemi di Elcat, azienda specializzata nella realizzazione di macchine per l’industria alimentare

  • Le fotocellule W4s-3 Inox Hygiene impiegate da Elcat garantiscono affidabilità e robustezza anche nelle condizioni di lavoro più estreme
    Le fotocellule W4s-3 Inox Hygiene impiegate da Elcat garantiscono affidabilità e robustezza anche nelle condizioni di lavoro più estreme
  • Dal 1996 Elcat realizza sistemi di caricamento affettati customizzati in base alle specifiche richiese dei clienti
    Dal 1996 Elcat realizza sistemi di caricamento affettati customizzati in base alle specifiche richiese dei clienti
  • Le fotocellule che scongiurano il rischio di condensa interna
    Le fotocellule che scongiurano il rischio di condensa interna

Con oltre 20 anni di attività e 18 dipenden­ti, Elcat si è affermata sul mercato italia­no, e da alcuni anni anche in diverse parti del mondo, per la sua comprovata innovazione sia nelle soluzioni sia nei servizi offerti, che si ba­sano su un know-how approfondito e una forte esperienza maturata nell’industria alimentare, in particolare nella carne e nel formaggio. El­cat, infatti, realizza trasportatori e linee di prepa­razione per il confezionamento in termoformatori o vassoi preformati per diverse aziende note del settore alimentare degli affettati e del formag­gio. La personalizzazione delle macchine in base alle esigenze del cliente, la versatilità, l’utilizzo di componenti sia meccanici sia elettronici di elevata qualità, il servizio di assistenza rapido e qualificato, come la progettazione e le meccaniche realizzate all’interno della società, sono solo alcuni dei fattori di successo di Elcat.

Elcat S.r.l. è nata nel 1996 a Sanfrè di Cuneo dalla volontà e dall’esperienza dei due soci fondatori e proprietari: i due fratelli Testa, Mauro e Gianfran­co, che arrivavano dai settori dell’automotive e del food. I due fratelli hanno intrapreso questa attività partendo da una piccola struttura di consulenza con l’obiettivo futuro di creare le loro macchine. Infatti, nel 1996 avevano iniziato la loro collabora­zione con aziende del settore dolciario della zona di Cuneo, per poi realizzare la loro prima piccola automazione per caricare prodotti affettati. Quella macchina, vista da un costruttore di termoforma­trici che gli aveva suggerito di esporla ad una fiera a Milano, era stata resa più performante e adatta per l’esposizione. Così, nel 2003, Elcat aveva presentato sul mercato il primo sistema di caricamento affettati. Subito sono arrivate le prime risposte entusiaste da parte dei clienti. Fino a qualche tempo prima sul mercato c’erano esclusivamente aziende tedesche che realizzavano questo tipo di macchine ed era impossibile trovare un’alternativa italiana più versatile e con costi inferiori. Elcat, invece, dal suo esordio sul mercato ad oggi continua a realizzare macchine customizzate e questo risulta essere una delle chiavi del suo successo. “Oggi i clienti, lo vediamo anche negli Stati Uniti dove siamo presenti da qualche anno, ci ri­chiedono macchine che possono essere modificate nel tempo, in modo che l’investimento consistente e a lungo termine possa adattarsi alle nuove esi­genze, come per il cambio formato nella produzione. Questo è sempre stato il nostro punto di forza”, ci spiega Mauro Testa. “Inizialmente venivano create delle camere bianche in modo standard e che dovevano adattarsi ad una certa tipologia di macchina, venivano costruite con una struttura ristretta dato il loro costo elevato, e dovevano garantire l’assoluta incontaminazione”, con­clude Mauro Testa.

La scelta delle fotocellule SICK

Quando Elcat ha iniziato a realizzare i propri sistemi, ha stravolto anche la realizzazione delle camere bianche, andando incontro così a tutte una serie di problematiche, come i processi di lavaggio e sanificazione o le cariche batte­riche. L’azienda ha, quindi, dovuto ricercare sia particolari elettronici sia mec­canici che potessero essere installati nelle camere bianche: una delle sfide principali da affrontare riguardava i cicli di lavaggio, ed Elcat è partita proprio da qui per basare le proprie scelte e trovare la fotocellula adatta da utilizzare in questo contesto. Inizialmente la fotocellula veniva intubata per cercare di ga­rantire un grado di IP adeguato. Però i cicli di lavaggio con prodotti schiumosi e a temperature medio alte (acqua fredda e calda), creavano delle condense, anche all’interno, nonostante i tubi fossero pressurizzati. Si formava quindi una nuvola interna che impediva alla fotocellula di garantire una lettura preci­sa. Per questo motivo i fratelli Testa hanno deciso di optare per le fotocellule di SICK della serie W4S-3 Inox e Inox Hygiene, nelle versioni a soppressione di sfondo o a riflessione in base al tipo di applicazione, adatte per quegli am­bienti in quanto possiedono una tecnologia che evita la creazione di condensa. Questo garantisce una lettura precisa ed evita ad Elcat ulteriori lavorazioni: la fotocellula può essere sottoposta ai diversi cicli di lavaggio e sanificazione senza alcun problema e senza alcun rischio di danneggiamento data la ro­bustezza del materiale. Infatti, la serie di fotocellule W4S-3 Inox è certificata Ecolab ed è realizzata in design WashDown, ossia con custodia robusta e impermeabile in acciaio inox IP 69K, e con funzionalità ottiche “best in class”. I sensori sono miniaturizzati, quindi possono esseri installati ovunque, anche laddove lo spazio è ridotto.

Sono dotati di pulsante teach a membrana impermeabile al 100% e i connetto­ri M12 sono rivestiti e sviluppati per resistere a detergenti e agenti disinfettanti. Questi dispositivi sono di facile impiego e quindi semplici da sostituire. La serie W4S-3 Inox Hygiene ha, invece, un design conforme alle disposizioni EHEDG. Anch’essa include sensori miniaturizzati o salva-spazio sviluppati per resiste­re a detergenti e agenti disinfettanti. Questi dispositivi possono essere integra­ti in una macchina senza necessità di ulteriori cavi, giunture, fissaggi angolari o fori di fissaggio e rappresentano quindi una soluzione igienica a 360°.

La filosofia di Elcat

La filosofia di Elcat si è da sempre basata nell’ascoltare le esigenze dei propri clienti per creare macchine su misura. La società fondata dai fratelli Testa è cresciuta per anni con aziende di dimensioni medio piccole alle quali doveva garantire anche la continua manutenzione, e quindi mantenere prezzi sem­pre molto competitivi era un aspetto da tenere sempre ben in mente. Ciò ha consentito ad Elcat di perfezionare sempre di più le sue macchine, utilizzando prodotti di alta qualità e realizzando oggi macchine che non hanno bisogno di assistenza, con costi di manutenzione quasi azzerati. Inoltre, la progettazio­ne iniziale delle macchine è talmente accurata che consente di ottimizzare la macchina al massimo, garantendo così un prodotto finale di alto livello a costi ridotti. Questa preparazione sta accompa­gnando Elcat verso il successo: non sono solo più i clienti di piccole e medie dimensioni a richiedere le sue macchine, ma anche grandi realtà del settore di carni e affettati. “Importanti marchi nel settore degli affettati ci richiedono l’utilizzo di componenti di un certo livello e, quindi, per noi è fondamentale affidarci a fornitori come SICK, pronti a supportarci ad ogni nostra richiesta con persone competenti e soluzioni innovative”, afferma uno dei due soci, Gianfranco Testa. “Con SICK si è creata una vera e propria sinergia: rapidità sia nel trovare una so­luzione sia nella consegna della merce. E per il nostro business è davvero fondamentale. Noi sce­gliamo sempre il meglio che c’è sul mercato per garantire la massima qualità ai nostri clienti”, con­tinua Gianfranco Testa.

Quando Elcat realizza macchine pilota lo fa pen­sando che la stessa macchina dovrà essere ven­duta e che non rimarrà solo una macchina demo. Così è stato per la macchina progettata per un’a­zienda americana, che oggi è sul mercato italiano su richiesta di uno dei noti marchi per salumi di Barzanò. Si tratta di una macchina che arrotola la fettina di salume assieme a quella di formaggio formando un tubo. “Avere un fornitore presente in ogni parte del mondo come SICK ci consente di fornire ai nostri clienti finali un servizio più efficien­te ed evitargli dei fermi macchina inutili. È davvero importante per noi fidelizzare il cliente, e la scel­ta delle fotocellule SICK è determinante, perché il prodotto che noi trattiamo ha una consistenza in­stabile, è sviluppato in diverse varianti e anche il colore cambia a seconda dell’affettato trattato. La vasta gamma e la qualità dei prodotti SICK sono una garanzia per noi!” conclude Mauro Testa.

Nuove sfide, nuovi progetti futuri

Una nuova sfida per Elcat, con la partnership di un’altra azienda italiana, è attualmente in corso in Asia: un sistema composto da due tipologie di macchine, ossia un “pacchetto completo”, basa­to sulle diverse richieste dei clienti. Per questo progetto Elcat ha già richiesto la collaborazione di SICK. Un altro nuovo progetto in via di svilup­po, sempre con collaborazione di SICK, è l’intro­duzione della visione artificiale con camera 3D: due robot delta per il prelievo e il deposito della fetta di salume. Per la presa corretta si dovrà effettuare il riconoscimento con la camera 3D. Al momento si stanno effettuando i test con i dispositivi adatti di SICK.